Ad un mese dalla tragica morte del pittore Luciano Ventrone, definito dal critico Federico Zerbi “il Caravaggio del XX secolo”, presso le sale del Castellare di Palazzo Ducale di Urbino, ieri è stata inaugurata la mostra: ‘Luciano Ventrone. Il pittore dell’iperbole’, a cura di Vittorio Sgarbi.
L’artista, considerato uno dei più grandi pittori contemporanei, nel corso della sua carriera è stato capace di sperimentare linguaggi differenti. Grazie alla fotografia, è riuscito a riportare nelle sue opere particolari che hanno il potere di suscitar estremo stupore. Questa sua abilità, ha condotto Ventrone verso lo stile definito “realismo-astrattismo”, arrivando così a dipingere la “Natura in maniera iperrealistica”.
Conosciuto a livello internazionale, il pittore ha esposto le sue opere nelle maggiori gallerie e musei del mondo, come a New York, Singapore, Montréal, San Pietroburgo, Londra e Roma. Sgarbi, presidente del Mart, il Museo d’arte contemporanea di Trento e Rovereto, dove l’artista tenne la sua ultima esposizione, ha dichiarato: “Luciano Ventrone, ha saputo affermarsi come grande maestro nella figurazione, con un virtuosismo eccezionale, sembra cercare un assoluto, un’essenza, che nell’opera accresce la realtà, non si limita a riprodurla. Ventrone è il pittore dell’iperbole. E iperboliche, esagerate, barocche appunto, sono le sue opere, piuttosto che iperrealistiche".
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