Le foto di Aurelio Amendola selezionate da Paola Goretti e Marco Meneguzzo per l’omaggio a Pistoia, sua città natale; una mostra fra Palazzo Buontalenti e Antico Palazzo dei Vescovi, una corposa antologia di oltre 200 scatti che dal 1960 arrivano ai giorni nostri.
Fotografo dell’arte, intesa come manifestazione di chi la interpreta, testimonianza in presa diretta e in divenire di chi la fa, ma anche come documentazione del contributo dei maestri di ieri: Donatello, Bernini, Canova, etc.
Amendola declina un catalogo di confronti e racconti, una partitura consapevole, quanto tecnicamente impeccabile, dell’arte al lavoro e sul lavoro. Sul cui cavalletto sono focalizzati i suoi sguardi, le sue riflessioni, gli interlocutori, i suoi dialoghi aperti e appassionati. Sono scoperte di ombre classiche e pulsazioni pop, respiri epocali e magnetismi contemporanei.
Come recita il titolo che accanto a Michelangelo schiera Burri e Warhol in una sorta di centrifuga dove convivono il passato e l’avanguardia, gli happening degli anni Settanta, il dedalo delle amicizie e delle collaborazioni, le grandi mostre, i piccoli musei.
Un robusto piedistallo sui cui le immagini di Amendola scorrono veloci, leggere e sensuali, mosse da correnti d’aria come invenzioni plastiche, sculture esse stesse, forme e volumi che dettano la sostanza dell’artista e il piacere del fotografo, messaggero d’amore e portatore di recondite, misteriose armonie.
12/02/2021
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