Il messaggio di giubilo del Natale passa attraverso un popolo che cammina nelle tenebre e vede un bagliore. La luce è proprio il simbolo del Natale, visibile anche attraverso la stella cometa che con la sua scia porta alla luce stessa.
Questa luce può anche essere quella dell’Arte che dissipa lo scetticismo, allontana l’idolatria, schiarisce la durezza, addolcisce la crudeltà degli eventi e intenerisce le soggezioni.
Ecco allora che nel contesto di Mondolfo Galleria Senza Soffitto, per il Natale 2020 è nato il progetto ARS IN TENEBRIS LUCET - L’Arte risplende nelle tenebre.
La celebre scala-pianoforte, divenuta uno dei luoghi tra i più fotografati delle Marche, a Natale si riveste di luce con una speciale installazione colorata che bagna di positività i tasti e la grande fotografia “Non ho mani che mi accarezzino il volto” di Mario Giacomelli.
Una scultura luminosa a custodita dall’alto, composta di fili intrecciati a ricordarci che anche i nostri nodi, le nostre difficoltà possono essere bagnate di luce e trasformate in una grande opera d’arte.
La seconda istallazione invece, nel chiostro del Complesso Monumentale di Sant’Agostino, è dedicata al tema della natività e a Colui che “venne tra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto”, così come recita il Vangelo di Giovanni.
Una passeggiata tra le tenebre, rischiarata dalle luci delle Natività riprodotte in formato gigante, di grandi autori come Francesco di Giorgio Martini, Giotto, Andrea Mantegna, Carlo Crivelli, Cosmé Tura, Federico Barocci, Lorenzo Lotto, Raffaello Sanzio nel suo giubileo,fino a conoscere i particolari della Transavanguardia, con Mimmo Paladino, Francesco Clemente e Felice Casorati.
La vera lezione dell’Arte sta proprio nella semplicità del suo messaggio, in quell’autentica trasmissione di valori e di libertà che nessun’altra opera umana riesce a dare.
30/01/2021
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