“Ho voluto che le mie illustrazioni per Dante fossero come delle lievi impronte di umidità su un formaggio divino, di qui il loro aspetto variopinto ad ali di farfalla.” Salvador Dalì
Negli anni ‘50, in occasione del 700° anniversario della nascita di Dante, il governo italiano commissiona a Salvador Dalì, il Maestro del Surrealismo, l’illustrazione de La Divina Commedia.
L’artista realizza un capolavoro illustrato del Novecento: 102 acquerelli, esposti per la prima volta a Roma nel 1954.
L’esposizione in Italia genera polemiche che portano Dalì a ripresentare la collezione nel 1960 al Musée Gallièra di Parigi. La mostra riscuote un enorme successo, tanto da spingere Joseph Foret a dar vita al progetto di trasformazione degli acquerelli in xilografie. Sotto la diretta supervisione del genio dell’Artista, vengono convertiti in matrici di stampa i 3500 blocchi di legno intagliati a mano ed impressi in progressiva i 35 colori di ogni tavola; tale tecnica consente, oltre a preservare tutti gli elementi cromatici, l’aggiunta delle più intense sovrapposizioni dei colori.
Nei rinnovati spazi de La Galleria delle Arti, storico ritrovo culturale del quartiere di San Lorenzo a Roma, a partire da martedì 22 marzo alle ore 18.30 saranno esposte le 34 xilografie che raccontano l’affascinante viaggio iconografico nell’Inferno, primo dei tre regni dell’aldilà descritti da Dante.
L’allestimento della mostra segue quello originariamente voluto da Dalì, che non rispetta l’ordine sequenziale dei canti come da opera originale. In ogni xilografia viene illustrato un verso o una terzina del canto, riportati nelle didascalie che affiancano le tavole.
Un cammino visivo che interpreta magistralmente il linguaggio del poeta fiorentino e conduce chi osserva attraverso le atmosfere oniriche ed i colori suggestivi direttamente nell’Inferno dantesco.
L’evento rientra nell’ambito delle Celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri ed è realizzato in collaborazione con FUIS - Federazione Unitaria Italiana Scrittori, Dante 2021 - Comitato Nazionale per la celebrazione dei 700 anni e FEDERINTERMEDIA.
La mostra, a ingresso gratuito, sarà visitabile dal martedì al sabato dalle ore 18.00 alle ore 21.00, fino al 9 aprile 2022.
L’INFERNO DI DALÌ
Dal 22 marzo al 9 aprile 2022. Dal martedì al sabato dalle ore 18 alle ore 21.
o La Galleria delle Arti - Via dei Sabelli, 2 – 00185 Roma - Tel 375.7223987
Ingresso libero - E’ necessario il Super Green Pass
Le Opere in mostra
CHANT 1 - DÉPART POUR LE GRAND VOYAGE.
CHANT 2 - VIRGILE RÉCONFORTE DANTE.
CHANT 3 - CHARON ET LE PASSAGE DE L’ACHÉRON.
CHANT 4 - LES LIMBES.
CHANT 5 - MINOS.
CHANT 6 - CERBÉRE.
CHANT 7 - LES AVARES ET LES PRODIGUES.
CHANT 8 - LES COLÉREUX.
CHANT 9 - LES ÉRINNYES.
CHANT 10 - LES HÉRÉTIQUES.
CHANT 11 - AU BORD DU 7? BOLGE.
CHANT 12 - LE MINOTAURE.
CHANT 13 - LA FORÊT DES SUICIDÉS.
CHANT 14 - LES BLASPHÉMATEURS.
CHANT 15 - LES MARGELLES DU PHLÉGÉTON.
CHANT 16 - LA MONTÉE DE GÉRYON.
CHANT 17 - LES USURIERS.
CHANT 18 - LES TROMPEURS.
CHANT 19 - LES SIMONIAQUES.
CHANT 20 - DEVINS ET SORCIERS.
CHANT 21 - LE DIABLE NOIR.
CHANT 22 - LES PRÉVARICATEURS.
CHANT 23 - LE SUPPLICE DES HYPOCRITES.
CHANT 24 - LES VOLEURS.
CHANT 25 - LE CENTAURE.
CHANT 26 - LES HABITANTS DE PRATO.
CHANT 27 - UN DIABLE LOGICIEN.
CHANT 28 - BERTRAND DE HORN.
CHANT 29 - LES FALSIFICATEURS.
CHANT 30 - LES HOMMES QUI S’ENTRE-DÉVORENT.
CHANT 31 - LES GÉANTS.
CHANT 32 - LES TRAITRES ENVERS LEUR PATRIE.
CHANT 33 - LES TRAITRES ENVERS LEURS HOTES.
CHANT 34 - APPARITION DE DITÉ.
La Galleria delle Arti: storia del locale
La costruzione del quartiere di San Lorenzo risale al periodo tra il 1884 e il 1888, durante il grande sviluppo urbanistico che ebbe la città di Roma a seguito dell’Unità d’Italia, e si sviluppò in un’area oltre le Mura Aureliane, precedentemente agricola. La sua edificazione avvenne per accogliere gli alloggi di ferrovieri, operai ed artigiani giunti a Roma alla fine del secolo XIX per lo sviluppo urbanistico della città a cavallo tra i due secoli. Nasce quindi con una connotazione popolare che si rispecchia nelle particolari tipologie abitative.
Durante tale periodo, nel 1885, viene costruito l’edificio che ospita La Galleria delle Arti. Inizialmente destinati agli scantinati del palazzo ad uso privato, gli spazi occupati dal locale furono utilizzati dagli abitanti del quartiere come ricovero antiaereo durante la II guerra mondiale, anche durante i drammatici bombardamenti del 19 luglio 1943, come si evince dai numerosi palazzi che mantengono il ricordo delle lesioni subite, durante i quali morirono circa 3.000 persone.
Dalla fine degli anni Quaranta, il locale fu trasformato in una fabbrica di sedie, la ditta Croppo, che mantenne la sua attività in quel luogo fino alla fine decennio successivo. Fu quindi una balera e alle fine degli anni Sessanta, con la nascita di una nuova tipologia di fruizione del cinema che vede la nascita di sale interamente dedicate alla attività di cinema d’essai, divenne il Cineclub Sabelli, uno dei più importanti esempi di questa nuova tendenza insieme al Filmstudio 70 e il Monte Sacro a Roma.
Il Circolo Gianni Bosio, fondato a Roma nel 1972, aprì la sua prima sede a via dei Sabelli 2; in quel periodo, a condurre le attività del Circolo c’erano Paolo Pietrangeli, i componenti del Canzoniere del Lazio, un gruppo di teatro e di musica che si era chiamato Collettivo Gianni Bosio, e varie persone sparse gravitanti nel modo della scena artistica e politica degli anni Settanta.
Dal 1986 al 1989 divenne la galleria “Artista casa delle Arti” che nel 1990 fu trasformata nella prima galleria d’arte aperta di notte a Roma ospitando mostre d’arte ma anche spettacoli di poesia contemporanea e musica etnica.
Durante i Novanta aprì in quelle sale il DDT, storico locale della Movida Romana; a seguire il Lost’n’found e il Mads, storico locale della capitale della scena underground e punk che ospitava una ricca programmazione teatrale, le cui attività si sono concluse a metà del decennio scorso.
Ristrutturata nel 2019, la Galleria delle Arti è oggi uno spazio di 320 metri quadri di grande versatilità che ha mantenuto le caratteristiche strutturali del basamento di un edificio di fine XIX secolo: una sequenza di archi costituiti da mattoncini in laterizio, pietra e tufo, intervallati da ambienti di diversa grandezza che, esaltati come elementi architettonici, ne creano il fascino. La struttura degli spazi si configura come una lunga e monacale galleria di archi e volte che viene contrastata dagli arredi in velluto e oro dai rimandi anni Venti/Trenta.
15/03/2022
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