I turisti arrivano a migliaia e godono di acque meravigliose e di un habitat invidiabile. Le isole Egadi, tra le più belle aree protette del Mediterraneo, continuano ad essere anche miniera di reperti straordinari. É stata un’estate straordinaria, ma la fama sta facendo il giro del mondo per una fortunata sintesi tra ecosistema, protezione ambientale e scoperte archeologiche. C’è curiosità, ma non stupore perché quando le attività sono coordinate riescono bene. Anche in piena estate, dunque, le ricerche sui fondali dell’arcipelago non si sono fermate e sono stati appena recuperati due rostri in bronzo di navi della prima guerra punica.
Attrezzature di valore militare, all’estremità delle prue, che servivano ad attaccare le navi nemiche. Strumenti bellici che hanno segnato periodi cruenti della storia per la supremazia nel Mediterraneo. Roma e Cartagine erano le principali città a contendersi le vittorie. La nave Hercules della Fondazione RPM Nautical ha riportato ora in superficie i due preziosi oggetti giacenti li’ da oltre 2 mila anni. Nel 241 a. C., a pochi chilometri dalla costa occidentale della Sicilia, tra le isole di Favignana, Levanzo e Marettimo si combatté l’epica battaglia tra le flotte romane e cartaginesi. Fare ricerca in un mare cristallino e sano ha aiutato il lavoro degli esperti .
Quello di pochi giorni fa non è stato ,tuttavia, il primo ritrovamento in un “campo di guerra” indagato da molte missioni archeologiche. La quota di reperti nelle mani dello Stato è salita a 25 in pochi anni. La soddisfazione degli studiosi è che la battaglia delle Egadi, che segno’ di fatto la prima guerra punica, attualmente è la meglio documentata. Eppure di storia da ricostruire ce n’è ancora tanta. I cartaginesi in quella battaglia persero cinquanta navi ed i resti della flotta fanno da richiamo storico-turistico per numerosi sub.
09/09/2021
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