La Mostra del Cinema di Venezia, arrivata all’80esima edizione, ieri sera ha presentato in ‘Fuori Concorso’ un omaggio al compositore e musicista giapponese Ryuichi Sakamoto, scomparso lo scorso marzo, dopo una lunga malattia.
L’artista settantunenne era appassionato sia di cinema che di musica: non solo scrisse celebri colonne sonore, realizzò brani spaziando dalla classica all’elettronica, (negli anni ’70 divenne famoso con il gruppo di musica elettronica ‘Yellow Magic Orchestra’) ma fu anche attore in diversi film, tra cui “L’ultimo imperatore” di Bernardo Bertolucci, del 1987, con cui vinse l’Oscar avendone curate le musiche.
Il docufilm, presentato al Festival lagunare, è stato realizzato dal figlio e regista Neo Sora, dando vita al testamento musicale del grande maestro. ‘Opus’ in realtà, non è un lungometraggio, ma è un concerto in bianco e nero, dove il musicista, consapevole delle sue gravi condizioni, senza pubblico e in uno studio di Tokyo, ha eseguito venti brani della sua immensa discografia, con l’unica presenza del figlio.
Il documentario ha l’obbiettivo di dare l’addio al suo pubblico con un’opera dove ad esser protagonisti sono le sue mani, le note e un pianoforte, contrariamente a ‘Ryuichi Sakamoto: Coda’, il film presentato sempre a Venezia, nel 2017, dove la musica lasciava spazio alla parola, per dare risalto al “percorso con cui arrivava al suo processo creativo”.
06/09/2023
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