Il mito del vampiro, personaggio che nelle credenze popolari si nutre di sangue di altre creature, ha ispirato numerose pellicole e libri horror, tra cui il celebre ‘Dracula di Bram Stoker’. L’opera venne scritta nel 1897 e il romanzo narra le vicende del re della Valacchia Vlad Tepes III Hagyak, conosciuto con il nome Draculea, vissuto tra il 1431 e 1476. ‘Vlad III l’Impalatore’, così soprannominato per l’abitudine di condannare a morte i nemici impalandoli vivi e rappresentato con grossi canini con cui mordeva il collo delle vittime per nutrirsi del loro sangue, recentemente è tornato alla ribalta grazie ad uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Catania.
Analizzando tre lettere scritte dal nobile rumeno, la prima risalente al 1457 le altre due al 1475, sono stati estratte decine di “peptidi riconducibili a proteine umane di sangue, vie respiratorie e occhi”. Le indagini hanno portato alla scoperta sui fogli, pubblicata sulla rivista Analytical Chemistry dell’American Chemical Society, di funghi, insetti, virus e batteri, tra cui quello della peste, oltre che dello stato di salute di Dracula. Secondo quanto rilevato dai ricercatori, “Vlad III potrebbe aver sofferto di una malattia respiratoria che provoca infezioni croniche ai polmoni e, potenzialmente, anche di una condizione chiamata emolacria che gli avrebbe fatto piangere lacrime di sangue”, da qui il possibile e reale motivo della sua reputazione.
22/08/2023
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