La Camera dei deputati ha approvato un disegno di legge delega per la riforma fiscale, che ora sarà esaminato dal Senato con l'obiettivo di votarlo prima della pausa estiva. La riforma fiscale prevede diverse novità, tra cui la riduzione delle aliquote dell'Ipef, l'estensione della cedolare secca agli immobili non abitativi, la detassazione delle tredicesime per i dipendenti e la riforma di Ires e Irap.
Inoltre, la riforma fiscale introduce alcune modifiche relative alla tassazione delle opere d'arte e degli oggetti preziosi da collezione. Le plusvalenze derivanti dalla vendita di oggetti d'arte, antiquariato o da collezione saranno considerate "redditi diversi" ai fini della tassazione. Lo stesso trattamento fiscale sarà applicato alle opere d'arte appartenenti alle arti figurative se vengono create con intento speculativo al di fuori dell'attività di impresa.
Tuttavia, sono escluse da questa tassazione le opere d'arte ereditate, donate, scambiate con altri oggetti artistici o acquistate da collezionisti per scopi culturali e non di compravendita per profitto.
Il regime fiscale riguarderà quindi i mercanti d'arte che realizzano reddito di impresa e i collezionisti privati che acquistano opere d'arte con l'intenzione di rivenderle a un prezzo maggiorato.
Tuttavia, i decreti attuativi, che saranno emanati dopo l'approvazione definitiva della delega fiscale, stabiliranno le modalità e l'entità di applicazione di questa esenzione. Attualmente, i contribuenti sono tenuti a dichiarare le opere d'arte detenute all'estero nella dichiarazione fiscale (quadro RW) per consentire all'Agenzia delle Entrate di avere una panoramica completa dei beni del contribuente. Una mancata armonizzazione delle normative potrebbe portare alla paradossale situazione in cui lo stesso bene, se detenuto all'estero, deve essere comunicato al Fisco, ma se dichiarato trasferito in un'abitazione in Italia, potrebbe rimanere nascosto ai radar dell'Agenzia delle Entrate.
Infine, verrà ridotta l'aliquota dell'Iva sull'importazione di opere d'arte, attualmente al 10%, e sulla vendita di oggetti d'arte, antiquariato o da collezione, attualmente al 22% se non venduti direttamente dagli autori.
Inserisci un commento