Il 23 agosto del 1973, uno dei più grandi poeti del ‘900, Pablo Neruda, morì nella clinica Santa María di Santiago del Cile, dove era ricoverato per un tumore. Nonostante le precarie condizioni, avendo metastasi per tutto il corpo, il premio Nobel per la Letteratura nel 1971 trovò la morte dopo un’iniezione misteriosa.
Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, il vero nome dello scrittore, fu una figura chiave in Cile sia per il suo contributo artistico che per l’impegno politico. Schieratosi apertamente con il presidente socialista Salvador Allende, dodici giorni dopo il colpo di Stato, che portò al potere il generale Augusto Pinochet, il poeta morì.
Sin da subito, i familiari ipotizzarono che il decesso fosse avvenuto non per cause naturali e, dopo tante indagini, finalmente è arrivata la svolta che conferma l’assassinio: Rodolfo Reyes, il nipote e avvocato del celebre scrittore cileno, ha anticipato i risultati dei test condotti da due diversi laboratori: “la tossina ‘Clostridium botulinum’ non avrebbe dovuto essere presente nelle ossa di Neruda”.
16/02/2023
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