Fuochi d’artificio, petardi e qualunque altro materiale esplodente, sono da sempre protagonisti della notte di San Silvestro. Far scoppiare i ‘botti’, purtroppo, troppo spesso provoca incidenti, anche gravi, a causa del loro uso incauto, ma se ad accendere la miccia sono persone esperte, lo spettacolo è garantito.
Questo è il caso di Bologna, dove, da cento anni, si festeggia la mezzanotte dell’arrivo del nuovo anno con il “Vecchione d’artista”. La tradizione ha origine nell’Ottocento, quando si svolgeva a ridosso del Carnevale, invece, dal 1922 l’evento è stato spostato al 31 dicembre. I bolognesi corrono in Piazza Maggiore per veder bruciare un enorme fantoccio, fatto di cartapesta e riempito di petardi, che rappresenta il vecchio anno.
Dar fuoco al ‘vecchione’, simbolicamente, rappresenta il voler cancellare tutto ciò che è avvenuto di negativo nell’anno giunto al termine, con l’augurio che il nuovo sia migliore. La festa non si limita solo a incendiare il fantoccio, ma Bologna è animata “da bande musicali, dall’estrazione di premi e dalla lettura del testamento dell’anno vecchio”.
01/01/2023
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