Per chi non appartiene a Roma, forse, il nome di Carlo Verdone equivale al nome di un attore e regista italiano, magari di un grande, grandissimo attore italiano ma comunque di un attore e regista come altri prima e dopo di lui.
Per i romani non è così! Carlo Verdone per noi romani è intoccabile, come il fontanone, come il Gianicolo, come l’olimpico e certamente come il suo predecessore e amico Alberto Sordi ( che insieme ha lui ha dato vita a due pellicole indimenticabili ).
Carlo Verdone appartiene a Roma, almeno quanto la romanità ha appartenuto ai suoi personaggi ( forse i migliori ? ) . Guardare “Borotalco” compiere 40 anni è come osservare un fratello più piccolo che continua a crescere, con la gioia per averlo vissuto ma con un pizzico di amarezza per averlo amato magari troppo poco. Borotalco è uno dei grandi film non solo di quegli anni magnifici ( uscì nelle sale il 22 gennaio 1982 ) ma rappresenta un banco di prova strasuperato per un artista che in quella pellicola smette di essere un semplice “attore” per entrare nel mito. Battute, gag, regia, interpretazione, sceneggiatura e colonna sonora accompagnano questo film capolavoro ad essere uno dei migliori degli anni 80 e forse uno dei migliori film italiani di sempre. Cosa darei per non averlo mai visto e per rivederlo ora per la prima volta.. ma questo non è possibile. Le sue gag, le sue battute, fanno parte di me e di tanti come me, come un tatuaggio nel cuore e nell’anima. A questo punto non mi resta che sorridere e rivederlo ancora per mille e mille volte e magari pensare ogni volta soltanto una semplice frase che non smetterò mai di ripetere: “grazie Carlo”.
CURIOSITÀ SUL FILM
- L'idea del titolo fu suggerita a Verdone da Eleonora Giorgi che, dopo che il regista le aveva spiegato il copione la prima volta, definì la storia "soffice, leggera come borotalco".
- Il titolo non piacque però alla Manetti & Roberts, casa produttrice del borotalco che mandò una diffida chiedendo che venisse cambiato in quanto si trattava di un marchio registrato. Il provvedimento cadde nel vuoto quando la pellicola divenne un successo.
- Il nome del protagonista, Sergio Benvenuti, è un omaggio di Verdone al regista Sergio Leone, produttore dei suoi primi due film, e allo sceneggiatore Leo Benvenuti.
- Con Lucio Dalla si rischiò l'incidente diplomatico. Il musicista, infatti, si infuriò con Verdone dopo aver visto i manifesti dove il suo nome appariva in caratteri minuscoli.
22/01/2022
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