La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma ha recentemente ospitato una straordinaria mostra dedicata a uno degli autori più amati della storia della letteratura: J.R.R. Tolkien, l'artefice de "Il Signore degli Anelli". La mostra è stata promossa dal Ministero della Cultura e ha attirato l'attenzione non solo degli appassionati di fantasy, ma anche di figure di spicco nel panorama politico, come la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Il post su Instagram della Meloni, accompagnato dalla citazione di Tolkien, riflette il profondo legame tra la cultura e la responsabilità di preservare il patrimonio artistico e letterario per le generazioni future. La frase "Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo..." sottolinea il dovere di ciascuno di noi nel contribuire alla conservazione e alla crescita della cultura, in modo che possa prosperare anche per le generazioni a venire.
La mostra stessa è stata elogiata dalla presidente del Consiglio come un "omaggio alla ricchezza delle idee, alla fantasia e alla capacità di ispirare generazioni." Queste parole risonano con l'essenza stessa dell'opera di Tolkien, che ha creato un mondo immaginario ricco di miti, linguaggi e personaggi indimenticabili.
Tuttavia, il post della Meloni non è sfuggito alle critiche da parte di alcuni, che hanno sollevato polemiche sull'organizzazione della mostra. La presidente ha risposto affermando che tali critiche riflettono "il nervosismo di chi ha pensato che la cultura gli appartenesse, che potesse essere appannaggio di una parte politica e non di tutti."
Le parole di Meloni richiamano l'attenzione sulla centralità della cultura come bene comune, oltre le divisioni politiche. La cultura non dovrebbe appartenere a una singola fazione, ma dovrebbe essere un terreno di incontro e di arricchimento per tutta la società. La visione di Tolkien, che ha creato mondi fantastici e ha lasciato un'eredità letteraria duratura, è un esempio di come l'arte possa unire persone di diverse provenienze e ideologie.
La mostra su Tolkien diventa quindi un simbolo di unità attraverso la diversità, un invito a superare le divisioni e a celebrare la ricchezza della creatività umana. Come afferma la Meloni, "Quel tempo è finito." È tempo di abbracciare la cultura come un bene collettivo e di fare il possibile per garantire che le generazioni future possano godere di una terra sana e pulita da coltivare, un patrimonio culturale che appartiene a tutti noi.
20/11/2023
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