La bellezza della città di Firenze, nel 1938, colpì anche Adolf Hitler, grande appassionato d’arte, che rimase letteralmente affascinato da ‘Ponte Vecchio’, tanto che, durante la seconda guerra mondiale, ordinò che non venisse abbattuto con le bombe tedesche. Uno dei simboli del capoluogo toscano, per secoli, è stato preservato, tutelato e rispettato non solo dai cittadini ma anche dai turisti, arrivati da ogni parte del mondo per vedere il capolavoro medievale, costruito precedentemente in legno dai Romani. Questo fino all’alba di ieri mattina, quando, con dello spray, dei vandali hanno imbrattato le colonne del Corridoio Vasariano, scrivendo sopra lettere e numeri “Dks 1860”, usati dai tifosi di una squadra di calcio tedesca. Da subito sono scattate le indagini dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Firenze e della Stazione Carabinieri Uffizi che, grazie alle telecamere, sono riusciti ad individuare i responsabili. Gli inquirenti hanno condotto in caserma un gruppo di turisti tedeschi, tra i quali potrebbero essere presenti i due autori dell’atto vandalico: durante la perquisizione dell’appartamento dove alloggiavano, sono state ritrovate delle bombolette compatibili con quelle usate per deturpare il monumento. Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha dichiarato: “Saremo inflessibili nel far rispettare le leggi. Dopo l’ultimo imbrattamento di uno dei tesori del patrimonio italiano sarà ‘tolleranza zero’. Chiedo la massima collaborazione di tutte le autorità per perseguire fino alla giusta condanna i responsabili di questi gesti esecrabili”.
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