La sanguinaria guerra guidata da Putin contro l’Ucraina non accenna a giungere al termine, anzi, secondo le previsioni, potrebbe espandersi anche nei Paesi limitrofi. A confine con la Federazione Russa c’è l’Estonia che fa parte della Comunità europea ed è composta da una minoranza di cittadini, circa 1,3 mln, di etnia russa. Il timore di un’invasione e di un’influenza del Cremlino, facendo leva sul senso di appartenenza degli ex cittadini, dopo mesi di confronti e discussioni ha portato alla decisione di rimuovere 400 monumenti sovietici esposti all’aperto, sia su territorio pubblico che privato. I dibatti erano incentrati anche sulle tempistiche per spostare i monumenti comunisti nei musei e, dopo pareri discordanti, ieri l’amministrazione estone ha deciso di rimuovere immediatamente il carro armato sovietico risalente alla Seconda Guerra Mondiale, presente a Narva, città che sorge a confine tra i due Paesi. Kaja Kallas, il Primo Ministro estone ha spiegato che la rimozione del carro armato è avvenuta “poiché le tensioni stanno aumentando a Narva e dintorni e per non dare alla Russia l’opportunità di sfruttare il passato del Paese, per dividere ulteriormente la società”.
17/08/2022
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