Lo scrittore naturalizzato britannico di origini indiane, Salman Rushdie, durante una conferenza nello stato di New York, ieri è stato aggredito da un 24enne. Nonostante l’intervento tempestivo di un agente di polizia, l’uomo settantacinquenne ha riportato gravi ferite da taglio sul corpo. Portato in ospedale, lo scrittore è stato sottoposto ad un lunghissimo intervento: per i medici c’è il rischio che possa perdere un occhio.
Salman Rushdie, dal 1988, viveva nel terrore di essere assassinato. In quell’anno pubblicò un libro ‘I versi satanici’, considerato blasfemo in India. Nel 1989, a pochi mesi dalla pubblicazione del romanzo, l’ayatollah Ruhollah Khomeyni, a capo dell’Iran e della comunità musulmana, ha emesso una ‘fatwa’ con la quale prometteva una ricompensa di 3 mln di dollari a chiunque fosse riuscito ad assassinare lo scrittore e i suoi collaboratori.
Il libro ‘I versi satanici’, seppur sia solo un romanzo di fantasia, narra l’evento che portò alla trascrizione del testo sacro del Corano da parte di Maometto, sotto l’influsso del diavolo: per questo, condannato a morte da una parte della comunità islamica.
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