“È la sua vera ossessione, la grammatica che detta implacabile lo sviluppo dei suoi versi. È il sottotesto poetico della sua intera storia. Non c’è strada che tenga, non c’è osteria, non c’è bottiglia o amico, non c’è racconto, risata e sberleffo, non c’è America né Costantinopoli, non c’è provincia, viaggio o notte buia che tenga, non c’è nulla al di fuori della beffarda cornice del tempo.
“ Con queste parole Alessandro Curti, racconta Guccini nelle pagine di “Rolling Stone”; ma non racconta il cantante, racconta l'uomo e la sua fissa per il tempo, che scorre inesorabile, giorno dopo giorno, sulle spalle di persone che vivono tra luoghi «l’oggi dove è andato l’ieri se ne andrà» .
Molti dei testi di Francesco Guccini contengono precise inquadrature, e inquadrare significa scegliere, selezionare una porzione di mondo, metterla dentro una cornice e renderla una scena, capaci di raccontare un luogo e la sua vita.
20/02/2021
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