Umberto Eco, filosofo e semiologo, intellettuale e insegnante universitario, scrittore e giornalista, nella sua lunga carriera ha collaborato con tutti i maggiori quotidiani italiani e negli anni Ottanta esordisce nella narrativa con il “Nome della rosa”.
Il libro che ebbe un successo clamoroso, divenne un best seller internazionale, venne tradotto in 47 lingue e divenne anche un film interpretato dal famoso Sean Connery.
Umberto Eco, uomo di sconfinata cultura, aveva una passione smisurata per i libri. Negli anni ne collezionò tantissimi. In questi giorni, la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano ha comunicato che si è conclusa la procedura iniziata nel 2018 e avviata dalla stessa Biblioteca e dagli eredi di Umberto Eco, per l’acquisizione della collezione dei libri antichi dello scrittore: “Biblioteca semiologica curiosa, lunatica, magica et pneumatica”.
Oltre “1.200 edizioni risalenti a prima del Novecento, 36 incunaboli e 380 volumi stampati tra il XVI e il XIX secolo”, verranno conservati presso la Biblioteca Braidense, considerata da Eco “la sua biblioteca”, che ne “garantirà la conservazione, la valorizzazione e la fruizione a studenti e studiosi”. La biblioteca moderna e l'archivio di Umberto Eco, per 90 anni, verranno dati in comodato d'uso all'Alma Mater di Bologna.
02/02/2021
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