Ormai scomparso da 15 anni, proprio oggi a 69 anni, il 24 ottobre del 2006, la musica italiana salutò per sempre Bruno Lauzi, uno dei cantautori più interessanti, innovativi e raffinati di sempre.
Nato ad Asmara, in Eritrea, l’8 agosto 1937, è considerato uno dei capostipiti della “scuola genovese”, il movimento culturale e artistico che prese il via negli anni Sessanta, a cui fecero parte i più grandi nomi della musica, ancora oggi molto apprezzati.
Fra questi indimenticabili sono: Fabrizio De Andrè, Gino Paoli e Luigi Tenco. Con quest’ultimo, Lauzi iniziò la sua carriera, essendo compagni di classe. Il compositore, dal suo esordio, scrisse alcune delle canzoni più belle in assoluto e senza tempo, tanto che non è raro ascoltarle ancora in radio: “Almeno tu nell’universo e Piccolo uomo”, portate al successo da Mia Martini, “Amore caro, amore bello e E penso a te”, scritte con Mogol e per Lucio Battisti, “Ritornerai”, composta nel 1963.
Si dilettò anche in brani per bambini: “Johnny il bassotto e La tartaruga”, oltre che nella scrittura di libri. Nonostante fosse ammalato da tempo di Parkinson, continuò a salire sul palco, per poi morire nella cittadina di Peschiera Borromeo, Milano, per un tumore.
24/10/2021
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