Già la definizione Madonna Nera sembra una contraddizione di per sé: la madre di Gesù non può essere che luce, non ha nulla a che spartire con il nero delle tenebre. Non è proprio così. Il colore nero non sta a simboleggiare solamente le tenebre, ma anche la terra scura e fangosa della fertilità, simbolo intrinseco della Madre Terra.
La testimonianza scritta più antica su una Vergine Nera appare in una cronaca dell’anno 1255. Secondo l’autore del documento, il re francese Luigi il Santo portò con sé, di ritorno da una Crociata in Palestina, alcune sculture della Vergine Maria che lasciò poi nella regione di Forez. Le statue erano “scolpite in legno scuro e provenivano dall’Oriente”. Da allora le misteriose Vergini Scure ebbero accesso ai nostri altari.
Oggi le Madonne Nere sono presenti in tutta Europa. E non solo. Anche nelle Isole Canarie, in Sudamerica, in Russia, nelle Filippine. Almeno duecento di queste statue dominano gli altari delle chiese francesi, ma la loro culla è nella regione dell’Auvergne. Purtroppo il ricercatore che intenda intraprendere uno studio personale sulle Vergini Nere, si trova di fronte a un problema non indifferente. In molti casi il clero locale ha voluto nascondere il colore scuro e poco ortodosso delle statue. Originariamente la Madonna Nera, rappresentazione della materia prima nascosta nel
ventre della terra, veniva installata nelle cripte degli edifici sacri. La si chiamava Nôtre
Dame de dessous terre, Nostra Signora di sotto terra.
13/05/2021
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