Nato il 16 aprile 1889 a Londra, Charlie Chaplin ha costruito gran parte delle sue sceneggiature attorno al personaggio del “vagabondo” Charlot (The Tramp in inglese).
Tra i cineasti chiave del XX secolo, fu una delle personalità più creative e influenti del cinema muto. Tra le icone dalla nascita dell’industria di Hollywood, l’American Film Institute lo ha inserito al decimo posto nella classifica delle maggiori star del grande schermo.
Nell’era del progresso economico e industriale, la rivolta umanistica, talora comica e beffarda, talora sentimentale e nostalgica, contro le iniquità del mondo capitalistico moderno fece della maschera di Charlie Chaplin il simbolo dell’alienazione umana e, in particolare, dei ceti sociali più emarginati.
Influenzato da Max Linder, comico transalpino, a cui dedicò una delle sue pellicole, Charlie Chaplin fu oggetto, al tempo stesso, di adulazione e di serrate critiche, anche per vie delle sue idee politiche.
Nel corso degli anni Cinquanta, le sue idee di forte stampo progressista furono contestate dalla prevalenza della stampa e anche il governo federale statunitense lo invise. In viaggio con la famiglia verso Londra, nel settembre 1952, il procuratore generale degli USA gli notificò il permesso annullato di rientro nel Paese. Così Charlie Chaplin condusse il resto dei suoi giorni in Svizzera.
L’opinione pubblica americana lo riabilitò solamente all’inizio degli anni ‘70. Per ritirare il secondo Oscar onorario (il primo lo vinse nel 1929), nel 1972 tornò nella sua patria adottiva.
17/04/2021
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