In coincidenza del VII centenario della morte di Dante Alighieri, si è scoperto che il volto del Sommo Poeta non corrisponde perfettamente all’iconografia ufficiale. Ad Orvieto, nell’ufficio della sindaca Roberta Tardani, da anni è esposto un quadro che rappresenta il viso di un uomo con dei tratti che ricordano il poeta fiorentino.
Fino a pochi giorni fa però, mai nessuno era arrivato a supporre che quell’uomo potesse essere proprio Dante, in quanto sulla tela vi è un dettaglio che non era stato quasi mai rappresentato in altre opere: una barba folta e ispida. Il quadro, di cui non si conosce l’autore, è possibile che sia stato ispirato da un’opera del Boccaccio, il “Trattatello in laude di Dante”, scritto e rielaborato più volte tra 1351 e il 1365, considerato una sorta di biografia di Dante.
Boccaccio scrisse: “Il suo volto fu lungo, e il naso aquilino, e gli occhi anzi grossi che piccioli, le mascelle grandi, e dal labro di sotto era quel di sopra avanzato; e il colore era bruno e i capelli e la barba spessi, neri e crespi, e sempre nella faccia malinconico e pensoso.” La tela presente nel municipio di Orvieto corrisponde perfettamente alla descrizione. Nelle prime ore della scoperta, si era ipotizzato che la barba sul volto di Dante Alighieri, potesse essere stata aggiunta successivamente rispetto a quando venne dipinto e che il quadro fosse stato realizzato tra il ‘500 e il ‘600.
Invece, proprio in queste ore, dopo un’indagine artistica effettuata in laboratorio da alcuni esperti del Consorzio Pragma, è arrivata la notizia che la tela non ha subito nessuna modifica, la barba c’è sempre stata. Inoltre, esaminando il tipo di pittura e il timbro di ceralacca applicato sul retro, secondo gli esperti l’opera potrebbe essere stata realizzata verso la fine del Settecento. Lo stesso timbro di ceralacca è presente su altre due opere appartenute a Filippo Antonio Gualterio, vissuto nell’Ottocento, ministro dell’Interno nel Regno d’Italia.
La sindaca di Orvieto, Roberta Tardani, ha dichiarato che il dipinto “Rappresenta un inedito” e verrà esposto nelle sale del Museo Faina, quando il 14 settembre partiranno le celebrazioni per il VII centenario della morte di Dante.
28/03/2021
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