AchilleLauro lo ha detto apertamente sul palco di San Remo:non è solo un cantante, è un performer. voleva portare nella kermesse “qualcosa di diverso dalle semplici canzoni”.
Troppo esagerato? Blasfemo? Forse! A me non affatto dispiaciuto. Non mi sono fermata solo alla performance estetica, che comunque è correlatissima al messaggio ma ho cercato di staccare l’immagine dal messaggio verbale e sono d’accordo con il giornalista Pino Loris di Famiglia Cristiana che scrive: “Non lasciamoci “ingannare” dalle provocazioni dell’artista: dalle sue canzoni irrompe una domanda di senso. Suggestiva l’invocazione “Dio benedica chi gode”, simile a quella di Antonio Rosmini“. Rosmini, uno tra i più importanti padri spirituali dell’autore dei Promessi Sposi, Alessandro Manzoni, che dialogando con il Rosmini chiese: “cosa dunque faremo noi? (ora che ci sta lasciando): «Adorare, tacere, godere!».
Achille Lauro cerca Dio, lo fa a suo modo, e ci invita a cercarlo. E l’ultimo “quadro” di chiusura, sì perché i suoi erano “quadri”, opere artistiche. E che cerchi Dio ce lo dice nell’ultima performance: ” Dio benedica solo noi esseri umani”.
Ma quali sono i messaggi che mi sono arrivati: quello dedicato alla musica classica, con in scena un ballerino dell’Opera di Roma e poi le note di “C’est la vie”, qui risuonano le parole di tutti quelli che lo hanno criticato negli ultimi anni: A petto nudo e con delle rose infilzate nel petto sanguinante, sono le parole che feriscono, che in rete chiamiamo gli hate speech.
Lauro ha portato cultura e arte sul palco, e l’arte è spesso incompresa, astratta, ironica, scioccante.
Lui stesso nel presentare i suoi quadri ha detto: “Ogni genere rappresenta un’epoca, un modo di vivere e di pensare: un momento di rottura e di cambiamento. La musica ancora oggi ne è il motore. Ha cambiato il modo di pensare, di vestire, di ballare, di interpretare la realtà e di esprimersi.”
Tornando alla musica cantata, ha anche interpretato diversi generi: il Glam Rock (prima serata), il Rock ‘N Roll (seconda serata), e il Pop (terza serata) e il Punk Rock (quarta serata).
Lui stesso dice: Sono un volto coperto dal trucco. La lacrima che lo rovina. Il velo di mistero sulla vita. Sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico. Sessualmente tutto. Genericamente niente. Esagerazione, teatralità, disinibizione. Lusso e decadenza. Peccato e peccatore, Grazia e benedizione. Un brano che diventa nudità. Sono gli artisti che si spogliano, E lasciano che chiunque Possa spiare nelle loro camere da letto e in tutte le stanze della psiche. Esistere è essere. Essere è diritto di ognuno. Dio benedica chi è.” Chi esiste. Di nuovo torna Dio.
Nella seconda serata un tributo a Mina, la grande icona della musica italiana. Qui ha impersonato il Rock’n Roll. E torna a spiega in rima: “Scossa nel perbenismo familiare, Promessa di piacere. Il sacro vincolo del godimento. Godere è un obbligo. Dio benedica chi gode.”Di nuovo Dio. A suo modo, ma lo cerca e ci invita a cercarlo.
Nel terzo quadro interpreta il POP, accompagnato da Emma Marrone e da una grande attrice di teatro Monica Guerritore.
08/03/2021
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