"META, a che punto sei con la SIAE?"
E' ormai questa la domanda che milioni di utenti italiani su Instagram e Facebook si pongono quotidianamente e, nel frattempo, le due piattaforme non sono mai apparse così silenziose prima d'ora. L'ormai tanto discusso e mancato accordo tra la nota azienda Meta (ex Facebook), che controlla alcuni tra i Social più utilizzati dagli utenti e la SIAE, ente pubblico a difesa dei diritti d'autore delle opere musicali e degli altri contenuti creati dagli artisti italiani, ha creato un precedente senza storia dove l'Italia, grazie alla battaglia della Siae, potrebbe essere la prima nazione a opporsi al modus operandi di Meta
Alla base di questo conflitto ci sarebbe la SIAE, la quale ha espresso forte preoccupazione riguardo alla corretta remunerazione degli artisti italiani che utilizzano la piattaforma di Meta. “Ci viene richiesto di accettare una proposta unilaterale prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio” spiega il direttore generale della SIAE Matteo Fedeli. Alla richiesta di una maggiore trasparenza riguardo la condivisione dei dati di riproduzione della musica italiana da parte di Meta, sembrerebbe che quest'ultima abbia interrotto ogni forma di negoziazione e spinto la SIAE ad accettare un accordo “take or leave“, un vero e proprio ricatto dove si accettavano le clausole imposte dall'azienda americana o se ne potevano tranquillamente andare.
L'assenza di un accordo tra la SIAE e Meta è stata una grande delusione non solo per gli artisti italiani e l'industria musicale del paese - che speravano in una tutela dei propri diritti d'autore e garantisse una corretta remunerazione per il loro lavoro creativo - ma una gran confusione per gli utenti di Facebook e Instagram che si sono visti improvvisamente cancellare le tracce audio nei post già pubblicati in passato. In un mondo virtuale dove l'identità personale si dimostra attraverso foto, video e musica, scorrere le stories e i post silenziati porta l'utente a sentirsi mancare di un qualcosa di necessario per sentirsi pienamente soddisfatto. Ci si augura quindi che le due parti possano trovare il prima possibile un accordo ragionevole, che promuova la cultura e l'industria musicale italiana e che riporti tranquillità sui social dove gli utenti dovranno accontentarsi della musica rimasta.
22/03/2023
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