L’Astrattismo, la corrente artistica nata agli inizi del Novecento in Germania, è spesso al centro di dibattiti soprattutto di coloro che non conoscono l’artista. Dietro la creazione di un’opera astratta vi è uno studio articolato raffigurato con linee, forme e colori, che lasciano molto spazio all’interpretazione dell’osservatore, risultando, quindi, meno comprensibile rispetto all’arte figurativa.
Nei giorni scorsi, è rimbalzata in tutto il mondo la notizia di un ‘errore’ che, per settantacinque anni, ha portato ad esporre la tela “New York City 1”, del pittore olandese Piet Mondrian (1872 - 1944), al contrario, rispetto alla sua reale creazione. Il quadro è stato realizzato su uno sfondo chiaro con dei nastri adesivi di color giallo, rosso e blu, formando dei riquadri irregolari, le linee in alcuni punti più ravvicinate, in altri più distanziate.
Fino allo scorso anno, neanche gli esperti dell’arte si erano resi conto dello sbaglio e a sollevare la questione è stato l’artista italiano Francesco Visalli. La notizia è stata divulgata in occasione della mostra ‘Mondrian Evolution’ alla Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen di Düsseldorf, dal 29 ottobre 2022 al 12 febbraio 2023. In conferenza stampa, la curatrice Susanne Meyer-Büser ha spiegato che, grazie a delle foto che riprendono Mondrian al lavoro, si può confermare l’errore. L’opera continuerà ad essere esposta così come fino ad oggi conosciuta, per timore di eventuali danni alle strisce di nastro adesivo colorato
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