Il 9 ottobre del 1982, per la comunità ebraica di Roma, era iniziato come una giornata di festa per le celebrazioni dello ‘Shabbat’, il sabato ebraico, e dello ‘Sheminì ‘Atzeret’, la benedizione dei bambini nella Sinagoga. Ma, poco prima di mezzogiorno, il Ghetto fu sconvolto da un attentato per mano di cinque terroristi palestinesi che spararono con dei mitra e lanciarono bombe sulla folla dei fedeli, causando il ferimento di 37 persone e la morte del bimbo di due anni Stefano Gaj Tachè.
Le immagini che riguardano il tragico atto terroristico al ‘Tempio maggiore’ di Roma, con foto, vecchi articoli di giornale, atti giudiziari e molto altro, sono state esposte presso le ‘Terme di Diocleziano’, con una mostra intitolata “9 ottobre 1982”.
Dopo quarant’anni dal drammatico evento, sono ancora tanti i misteri irrisolti. Quel sabato, l’area sorvegliata dai carabinieri, essendo ritenuta un “obbiettivo sensibile” a rischio di attentati, fu inspiegabilmente sospesa e, ancora oggi, non se ne conoscono i motivi.
Domenica scorsa, nel giorno del quarantesimo anniversario, nella Sinagoga ha avuto luogo la cerimonia religiosa che ha donato alla Capitale un ‘Sefer Torah’, un rotolo sul quale è trascritta la dottrina della Torah, e consegnato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella da Ruth Dureghello, la presidente degli ebrei romani.
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