In provincia dell’Aquila, nel paese di Cocullo, dopo due anni di stop dovuto alla pandemia, ieri, 1° maggio, è tornata la festa secolare dedicata al patrono San Domenico abate. La festività è conosciuta per il famoso ‘rito dei serpari’, che consiste nell’avvolgere la statua del Santo, portata in processione, con dei serpenti non velenosi.
I rettili vengono catturati dai ‘serpari’ a marzo, i quali, finita la celebrazione, si occupano di liberarli. Quest’anno, tra residenti, curiosi e pellegrini devoti al Santo, considerato il protettore dal mal di denti e dai morsi velenosi dei rettili, è stata registrata un’affluenza di circa 10 mila persone.
La mattina della celebrazione, i ‘serpari’ sono in piazza, mostrando e tenendo addosso le serpi, invitando i presenti, anche i più timorosi, ad avvicinarsi. A causa del Covid, seppur le limitazioni siano state in gran parte eliminate, il rito della campanella, che consiste nel tirare la cordicella con i denti per assicurarsi che la propria dentatura rimanga sana, è stato cancellato, così come il ‘rito della raccolta del pietrisco dietro l’altare’, che veniva sparpagliato attorno alle case, per proteggerle dalle serpi.
02/05/2022
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