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IL CONCERTO FINITO MALE

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Era il luglio dell'82 quando Zappa atterra a Palermo, da qualche parte, in cielo, c'è una Coppa del Mondo che "riposa" sul tavolino di un aereo.

Il camaleontico cantautore statunitense sbarca a Punta Raisi il giorno prima. La notte fa un giro a Partinico, a caccia delle origini, poi rientra a Palermo, per rilassarsi in vista del concerto dell'indomani. Altro che presa della bastiglia. E' un 14 luglio che profuma di rivoluzione. Giornata calda, il sole spadroneggia già dal mattino, e memorabile. Palermo si divide in due. C'è chi si incammina verso il centro per celebrare la Santuzza, chi invece è in ansia per l'arrivo di Frank Zappa e inizia il pellegrinaggio verso viale del Fante. La scelta del giorno sinceramente è discutibile. C'è il Festino, un fiume umano invade le strade, mentre a pochi chilometri di distanza esplode l'adrenalina per l'ultima tappa europea di Zappa. Energia e passione: ad attendere l'idolo americano c'è una Palermo straripante di entusiasmo.

Questa è la storia di un concerto maledetto, in una notte di mezza estate. E che estate, per Palermo. Cominciata con la strage della circonvallazione e chiusa con l'omicidio di Dalla Chiesa. Si spara e si piange, la mafia fa quello che vuole, la città si guadagna paragoni poco invidiabili.

Quando alle 21 inizia il concerto, la folla saluta con un boato: sotto i baffi di Frank Zappa c'è una città che si sente finalmente "normale", proiettata in una dimensione speciale, quella del grande rock.

E' tutto sbagliato: la scelta della data e quella "logistica". Il palco è sistemato sotto alla tribuna, all'altezza del centrocampo. La capienza è di 25 mila, quella massima consentita. La gente affolla la Curva Nord e la gradinata, all'ombra di Monte Pellegrino. Ci sono almeno 50 metri tra palco e pubblico. La resa visiva e acustica è disastrosa. I musicisti sono dei puntini lontani e la musica arriva quasi "difettosa". Non un granché per un concerto di questa portata. Anzi, sembra un incubo.

Così improvvisamente tre ragazzini decidono di scendere ed avvicinarsi al palco  e rompono un cancelletto. Di lì a poco tanti altri si mettono in scia e invadono il prato. A quel punto si crea il caos. Le forze dell'ordine intervengono pesantemente lanciando lacrimogeni ad altezza uomo. Si scatena il panico totale.

20/08/2021

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