Una notizia ha scosso il panorama letterario italiano, a diffonderla la sua casa editrice con un comunicato stampa, all'età di 71 anni ci ha lasciato Antonio Pennacchi, un malore lo ha colpito nella sua casa di Latina.
L'autore di "Canale Mussolini" e di altri libri di successo, era al telefono, a un certo punto non parlava più, la moglie si è accorta che qualcosa non andava ha chiesto aiuto ma per lui non c'era più nulla da fare.
Pennacchi è stato autore di libri di grande successo. Oltre a Canale Mussolini, famosissimo è "Il fasciocomunista" da cui nel 2007 è stato tratto anche un film "Mio fratello è figlio unico" (regista Daniele Lucchetti).
Nato a Latina nel 1950, Pennacchi si è dedicato alla politica prima nelle file del Msi e poi in quelle del Partito marxista-leninista Italiano. Tra gli anni '70 e '80 ha aderito al Psi, alla Cgil e poi alla Uil.
Nel 1983, durante un periodo di cassa integrazione, si è laureato in Lettere e Filosofia per abbracciare poi la carriera di scrittore. Il debutto nel 1995 con "Mammut", seguito da "Palude". Storia d'amore, di spettri e di trapianti.
Nel 2003 ha pubblicato "Il fasciocomunista: Vita scriteriata di Accio Benassi", romanzo autobiografico da cui nel 2007 è stato tratto il film "Mio fratello è figlio unico", diretto da Daniele Luchetti.
Nel 2010 è uscito "Canale Mussolini", finalista al Premio Campiello e vincitore dello Strega. Ha firmato poi "Storia di Karel" (2013), "Camerata Neandertal". "Libri, fantasmi e funerali vari" (2014), "Canale Mussolini. Parte seconda" (2015), "Il delitto di Agora" (2018), rivisitazione del thriller "Una nuvola rossa" pubblicato nel 1998, e "La strada del mare" (2020).
04/08/2021
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