Cinque anni dopo l’incendio devastante del 15 aprile 2019, la Cattedrale di Notre-Dame, simbolo immortale della Francia e patrimonio dell’umanità, ha riaperto le sue porte in una cerimonia straordinaria che ha unito il mondo. Parigi, cuore pulsante dell’Europa, si è fatta teatro di un evento che ha visto la partecipazione di oltre 40 leader mondiali, tra cui figure di spicco come Donald Trump, Sergio Mattarella, Giorgia Meloni e Volodymyr Zelensky.
Un’emozione collettiva sotto il cielo di Parigi
La cerimonia, cui hanno preso parte 2.500 persone, si è aperta con i solenni rintocchi della campana “Emmanuel”, testimone silenziosa di otto secoli di storia. L’arcivescovo di Parigi, Laurent Ulrich, ha dato inizio ai festeggiamenti bussando simbolicamente alle porte della cattedrale con un bastone pastorale realizzato con un frammento di legno scampato all’incendio. “Notre-Dame, apri le tue porte”, ha proclamato, invitando prelati e leader internazionali a varcare la soglia dell’edificio riportato al suo antico splendore.
Tra i momenti più toccanti, l’ingresso di Zelensky, accolto da una standing ovation, e l’applauso di cinque minuti ai 160 vigili del fuoco che, rischiando la vita, salvarono la cattedrale dalla completa distruzione.
Macron: “Abbiamo realizzato l’impossibile”
Il presidente Emmanuel Macron, visibilmente emozionato, ha celebrato il traguardo come una vittoria collettiva. “Abbiamo riscoperto ciò che le grandi nazioni possono fare: realizzare l’impossibile”, ha dichiarato, sottolineando il contributo dei migliaia di artigiani e restauratori che, con dedizione e talento, hanno ricostruito uno degli edifici simbolo d’Europa. Cruciale il sostegno internazionale, con donazioni che hanno raggiunto la cifra di 844 milioni di euro, in un progetto che ha incarnato lo spirito di unità globale.
In un paese segnato da tensioni politiche e dalla recente sfiducia al premier Michel Barnier, Macron ha invocato la “fraternità universale”, ricordando come l’impresa della ricostruzione sia stata possibile grazie alla solidarietà internazionale.
Un assente illustre e la luce dell’arte
Papa Francesco, grande assente della giornata, ha comunque inviato un messaggio di vicinanza, letto durante la celebrazione. A risuonare nella cattedrale, oltre ai canti sacri come il Te Deum, è stato anche l’antico organo restaurato, simbolo della rinascita di un’arte senza tempo.
A chiudere la giornata, una cena di gala organizzata all’Eliseo e una notte di festeggiamenti sull’Ile-de-la-Cité, animata da artisti internazionali. Domenica, Notre-Dame accoglierà i fedeli per la prima messa dal giorno dell’incendio, con oltre 150 vescovi di Francia.
Un messaggio al mondo
La rinascita di Notre-Dame non è solo il ritorno di un’icona architettonica e spirituale, ma un simbolo universale di resilienza e speranza. Come ha ricordato Macron, questa impresa dimostra che, anche nei momenti più bui, l’unità e la determinazione possono compiere il miracolo dell’impossibile.
08/12/2024
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