Subito dopo l'unità d'Italia si ebbe a Bologna, importante città etrusca col nome di Felsina, una intensa attività di scavo fortemente voluta dalla comunità locale allo scopo di ricostruire la storia più antica della città e di trovarne le origini. Nel giro di pochi anni gli scavi portarono alla luce importanti resti della civiltà etrusca che furono subito esposti in nuovo Museo inteso come "archivio storico della città.
L'entusiasmo per queste scoperte fu tale che nel 1874 la Società del Carnevale decise di dedicare la sfilata dell'annuale carnevale cittadino agli Etruschi con una sfilata di oltre 1.000 figuranti che percorrendo la città rappresentavano gli antichi etruschi, i loro costumi e i loro utensili così come erano emersi dagli scavi e come erano esposti in Museo. L'intento era quello di divertire ma anche quello di educare facendo conoscere, dal vivo, una fase importante della storia della città.
E questi Etruschi che sfilavano per le vie del centro non erano intesi come generici etruschi dell'Italia antica ma come antenati dei bolognesi in un processo di riscoperta delle proprie origini che si sposa perfettamente all'ideologia risorgimentale di trovare le identità storiche dei più antichi popoli della penisola.
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