Roma si prepara ad accogliere uno degli eventi artistici più attesi dell'anno: "Il grido interiore", una grande retrospettiva dedicata a Edvard Munch, visitabile a Palazzo Bonaparte fino al 2 giugno. La mostra, organizzata da Arthemisia in collaborazione con il Museo Munch di Oslo, porta nella Capitale cento capolavori del celebre artista norvegese, in un percorso che esplora la complessità della sua visione e la straordinaria varietà della sua produzione artistica.
Oltre il tormento: la versatilità di Munch
Se "L'Urlo" ha reso Munch una vera icona globale, la mostra romana si propone di restituire al pubblico un'immagine più completa dell'artista, spesso etichettato in maniera riduttiva come il "pittore del tormento interiore". Il percorso espositivo si snoda attraverso sette sezioni, distribuendosi su due piani, e segue un itinerario non solo cronologico ma anche tematico, mettendo in luce le molteplici sfaccettature della sua ricerca.
Curata da Patricia G. Berman, tra le massime studiose di Munch, con la collaborazione di Costantino D’Orazio, la mostra indaga il rapporto dell'artista con la psicologia, la memoria e il colore. "Munch era un grande sperimentatore", spiega Berman, "e abbiamo voluto sottolineare il suo straordinario talento non solo nella pittura, ma anche nella grafica e nella fotografia". Una particolare attenzione viene dedicata al tema della visione, centrale nella sua poetica.
Un viaggio attraverso le emozioni umane
Al centro della produzione di Munch c’è l’essere umano con le sue passioni, i suoi drammi e le sue metamorfosi. I suoi ritratti, dai nudi agli autoritratti, raccontano senza filtri il vissuto dell’anima, esplorando il potere della donna, la fragilità dei ruoli sociali e la forza della passione. L’influenza di artisti come Van Gogh, Gauguin e Matisse è evidente, ma mai predominante: Munch elabora un linguaggio espressivo originale, che lo consacra tra i precursori dell’Espressionismo e lo rende un punto di riferimento per i grandi maestri del Novecento.
Tra le opere esposte figurano capolavori come La morte di Marat, Notte stellata, Le ragazze sul ponte, Malinconia e Danza sulla spiaggia. Immancabile il riferimento a L’Urlo, presente nella mostra con una delle sue celebri versioni litografiche, a testimonianza del segno indelebile lasciato da questo dipinto nella storia dell’arte.
Un evento imperdibile nella Roma del Giubileo
La mostra gode del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma, della Reale Ambasciata di Norvegia e del Giubileo 2025 - Dicastero per l’Evangelizzazione. Il main partner è la Fondazione Terzo Pilastro - Internazionale, con Poema.
Dopo il grande successo riscosso a Palazzo Reale di Milano, "Il grido interiore" arriva a Roma in un anno particolarmente significativo per la città. L'evento rappresenta un'opportunità unica per immergersi nella profondità dell’arte di Munch e riscoprire la sua straordinaria modernità. Una mostra che non si limita a raccontare un artista, ma che ci invita a guardare dentro di noi, attraverso gli occhi e i colori di un genio senza tempo.
10/02/2025
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