Mariavittoria Isaja ci offre un romanzo intriso di introspezione psicologica e di suggestioni mitologiche. Non è un mondo di favole è un’opera che si muove su due piani narrativi paralleli: quello intimista, incentrato sulle vicende personali di Sam e Margot, e quello simbolico, che attinge a una sorta di cosmologia emotiva dove i Sentimenti assumono ruolo e forma quasi divini.
La vicenda di Sam e Margot si dipana come un filo fragile che si tende e si spezza. La loro storia d’amore, apparentemente comune, acquista profondità grazie alla scrittura delicata di Isaja, capace di esplorare le complessità dei rapporti umani. L’inizio della narrazione, che parte dalla fine del loro matrimonio, è un’intuizione potente: Margot davanti allo specchio rappresenta un’immagine evocativa e universale della riflessione sul fallimento e sulla perdita. La sua analisi di cosa sia andato storto si intreccia con la scoperta di nuovi lati di sé e dell’altro, culminando in un incontro finale che non chiude, ma rielabora.
Parallelamente, l’elemento mitologico aggiunge una dimensione inedita e intrigante al romanzo. La rappresentazione dei Sentimenti come entità autonome — Amore e Odio che si innamorano, Orgoglio e Risentimento che dominano la Terra — è un’idea audace che dà al libro un respiro filosofico. L’origine metafisica di Sam e Margot, creati per portare amore nel mondo, si fonde armoniosamente con le loro vicende personali, rivelando come le dinamiche emotive universali si riflettano nel microcosmo delle relazioni umane.
Il romanzo si distingue per la scrittura fluida e coinvolgente, capace di alternare registri narrativi diversi senza perdere coerenza. Isaja sa come dosare il ritmo, passando dalla riflessione introspettiva ai momenti di tensione narrativa con maestria. Le descrizioni delle emozioni sono vivide e precise, permettendo al lettore di immergersi nel mondo interiore dei protagonisti e, allo stesso tempo, di riflettere sulle dinamiche che governano le proprie relazioni.
L’elemento rivelatore del finale, in cui Amore scopre una verità inattesa, è il punto di forza del romanzo. La rivelazione non è solo il culmine della trama, ma anche una profonda riflessione sul significato dell’amore stesso: un sentimento che non è solo luce e perfezione, ma anche accettazione del fallimento, dei limiti, e delle contraddizioni.
In definitiva, Non è un mondo di favole è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, ma che lascia spazio a una lunga riflessione interiore. È un viaggio nell’anima umana, nell’amore e nel dolore, e nella possibilità di trovare una nuova forma di equilibrio, nonostante tutto. Un libro consigliato a chi cerca storie di spessore emotivo e intellettuale.
07/12/2024
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