In occasione del Giubileo, uno degli eventi più attesi nella capitale, Roma si prepara a introdurre un cambiamento significativo per la gestione di uno dei suoi monumenti più iconici: la Fontana di Trevi. Il sindaco Roberto Gualtieri ha annunciato l'avvio di una sperimentazione che prevede l'accesso contingentato alla fontana, una misura pensata per migliorare la tutela del monumento e garantire una migliore esperienza per i visitatori. Il monumento, famoso in tutto il mondo per il lancio della monetina nella fontana, verrà circondato da pannelli trasparenti disposti a ferro di cavallo e il rituale dei turisti sarà permesso solo tramite un cesto apposito, posto sulla passerella stessa.
Questa iniziativa nasce dall'esigenza di tutelare il patrimonio artistico della città, che, negli ultimi anni, ha subito episodi di degrado causati da un afflusso eccessivo di visitatori. La decisione del Comune di Roma, discussa durante una conferenza in Campidoglio, è parte di un piano più ampio per regolare il turismo nelle aree storiche della città. Presenti all'annuncio, oltre al sindaco, anche l’assessore alla Cultura Miguel Gotor, l’assessore al Turismo Alessandro Onorato e il soprintendente Claudio Parisi Presicce, tutti concordi sulla necessità di introdurre un sistema a numero chiuso per gestire al meglio l'accesso alla Fontana.
L’ingresso a pagamento: un’ipotesi per il futuro
Oltre al contingentamento, Gualtieri ha accennato alla possibilità di introdurre, in futuro, un contributo economico per visitare la Fontana di Trevi. Sebbene non ci sia ancora una decisione definitiva, l'idea potrebbe essere quella di far pagare una piccola somma, destinata alla manutenzione e alla conservazione del monumento.
Questa ipotesi ha suscitato un dibattito tra chi vede la proposta come un'opportunità per garantire la salvaguardia del patrimonio e chi, invece, teme che questo possa allontanare una parte del turismo. D'altronde, non è la prima volta che si discute di forme di accesso regolato o a pagamento per i principali monumenti romani: la Fontana di Trevi è solo la prima di una serie di aree che potrebbero adottare simili misure.
L’urgenza di preservare il patrimonio
Il tema della protezione della Fontana di Trevi non è nuovo. Negli ultimi anni, il monumento è stato spesso vittima di atti irrispettosi da parte di alcuni turisti: bagni nella fontana, sporcizia e bivacchi sulle gradinate hanno sollevato preoccupazioni e acceso dibattiti sull'opportunità di introdurre limitazioni. Nel luglio 2023, in seguito a un ennesimo tuffo nella vasca, l'assessore Onorato aveva definito la situazione "una pura barbarie", sottolineando la necessità di misure più severe per tutelare il luogo.
Ora, con l’approssimarsi del Giubileo, questa sperimentazione potrebbe diventare la base per un modello esportabile anche in altre aree della città. Il centro storico di Roma, ricco di monumenti di inestimabile valore, rischia di soffocare sotto il peso di un turismo di massa non regolamentato, e la soluzione proposta per la Fontana di Trevi potrebbe rappresentare un punto di svolta.
Un nuovo modo di vivere la città eterna?
Se da un lato la chiusura a numero limitato e il possibile contributo economico potrebbero suscitare preoccupazioni tra i visitatori abituali, dall’altro potrebbero garantire una fruizione più sostenibile del monumento. Un turismo più controllato, infatti, permetterebbe ai visitatori di vivere l'esperienza con maggiore tranquillità, senza il sovraffollamento che spesso rende difficile godere appieno della bellezza della Fontana.
In attesa dei primi riscontri, resta da vedere se l'esperimento avrà successo e se questo modello di gestione potrà essere esteso ad altri luoghi simbolici della città, come Piazza di Spagna o il Colosseo. Il Giubileo sarà senza dubbio un banco di prova cruciale per valutare l’efficacia di queste nuove misure. Roma, culla dell’arte e della storia, si prepara così a ridefinire il proprio rapporto con i turisti, nella speranza di preservare il proprio immenso patrimonio per le generazioni future.
07/10/2024
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