È stato il fotografo più amato de Il Mondo di Pannunzio, dove in 14 anni ha pubblicato 573 foto, con reportage dall’Italia e dal mondo. Ha ritratto divi del cinema, scrittori, artisti, nobiltà e gente
comune. Ha percorso le coste italiane con Pier Paolo Pasolini raccontando le vacanze degli italiani.
È Paolo Di Paolo (Larino, Molise, classe 1925), straordinario cantore dell’Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta, che ha saputo raccontare con delicatezza, rigore e sapienza il Paese che rinasceva dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale.
A lui e alla sua storia straordinaria il MAXXI Museo nazionale delle arti del XXI secolo dedica una grande mostra, PAOLO DI PAOLO. Mondo perduto, a cura di Giovanna Calvenzi, main sponsor Gucci, nuova tappa della linea di ricerca sulla fotografia fortemente sostenuta da Giovanna Melandri, Presidente della Fondazione MAXXI (Spazio Extra MAXXI, 17 aprile – 30 giugno 2019).
In mostra oltre 250 immagini, molte delle quali inedite, parte dell’immenso archivio (250mila negativi, provini, stampe e diapositive) ritrovato per caso da sua figlia Silvia in cantina, una ventina d’anni fa.
Paolo Di Paolo, infatti, poco dopo la chiusura de Il Mondo nel 1966, non sentendosi più “in sintonia con i tempi, con la società che si stava formando”, abbandona la macchina fotografica e, poco più che quarantenne, torna ai suoi studi filosofici e al settore editoriale, avviando una collaborazione con l’Arma dei Carabinieri per cui ha curato una ventina di volumi e 43 calendari. Di Paolo volta pagina e il suo meraviglioso, inestimabile archivio finisce in cantina, dimenticato.
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