L’arte incontra la spiritualità nei 25.000 metri quadrati di un campo veneto trasformato in tela dall'artista Dario Gambarin. Con un trattore, un aratro e un erpice rotante come pennelli, Gambarin ha dato vita a "Iubilaeum 2025", un’opera monumentale di land art che rende omaggio al Giubileo del prossimo anno.
L’opera, realizzata senza tracce o preparazioni preliminari sul terreno, si ispira al logo ufficiale del Giubileo, arricchito dalla sigla "IHS" (Jesum Hominum Salvator, Gesù Salvatore degli Uomini), simbolo della Compagnia di Gesù, e dalla scritta "PAX". Quest’ultima è un chiaro messaggio di pace in un periodo storico segnato da conflitti in diverse parti del mondo.
Un messaggio universale, un’arte senza confini
Gambarin, celebre per le sue imponenti performance di land art, ha scelto il suo terreno a Castagnaro come cornice per una creazione che unisce fede, storia e speranza. Non è la prima volta che l’artista utilizza questa tecnica: con la sua abilità ha realizzato ritratti di personalità iconiche come Barack Obama, Papa Francesco, Nelson Mandela, Donald Trump e Kamala Harris, ma anche opere a tema ambientale ed ecologico che hanno attirato l’attenzione internazionale.
Un omaggio a Papa Francesco e al Giubileo
Con "Iubilaeum 2025", Gambarin celebra non solo il Giubileo, ma anche il suo promotore, Papa Francesco. Il riferimento alla bolla "Spes non confundit" ("La speranza non delude"), con cui il Pontefice ha annunciato l’Anno Santo, si intreccia con i simboli della fede cattolica, in un dialogo tra arte e spiritualità che trova nella terra – simbolo di vita e fatica – la sua espressione più autentica.
Il significato del Giubileo
L’Anno Santo inizierà il 24 dicembre 2024, con l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, segno di salvezza e rinnovamento per i fedeli. L’opera di Gambarin anticipa questo evento, invitando alla riflessione e alla preghiera, ma anche alla riscoperta della bellezza del creato e dell’importanza della pace, un tema caro al Pontefice e centrale in molte delle guerre e crisi contemporanee.
L’arte che parla al cuore del mondo
La scelta di utilizzare il campo come tela e i mezzi agricoli come strumenti artistici è un atto poetico e potente: l’arte di Gambarin, effimera e radicata nella terra, si lega all’idea di un messaggio universale, destinato a essere visto dall’alto e condiviso attraverso immagini che viaggiano in tutto il mondo. È una celebrazione della semplicità e della grandezza, della fede e della speranza, che risuona ben oltre i confini di Castagnaro.
Con "Iubilaeum 2025", Dario Gambarin ci ricorda che l’arte può essere uno strumento di dialogo, una chiamata alla pace e un invito a guardare oltre, verso l’infinito che ci unisce.
28/11/2024
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