Nel cuore delle festività natalizie, il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto Cultura che introduce significative novità nel panorama delle politiche culturali italiane. Tra i punti salienti spiccano il Piano Olivetti per le periferie e il Piano Mattei, orientato alla cooperazione culturale con i Paesi africani e mediterranei. Il provvedimento, tuttavia, ha subito modifiche rispetto alla sua formulazione iniziale, eliminando alcune disposizioni controverse e aggiungendo nuovi interventi mirati.
Il Piano Olivetti e la rigenerazione culturale
Il Piano Olivetti rappresenta una svolta per le aree periferiche italiane, ponendo l’accento sulla rigenerazione culturale e urbana, in particolare nel Mezzogiorno. L’iniziativa punta a trasformare i contesti sociali più fragili attraverso interventi mirati, favorendo la creazione di spazi culturali e artistici capaci di rilanciare le comunità locali.
Parallelamente, il Piano Mattei si inserisce in un'ottica di cooperazione internazionale, prevedendo un'unità di missione che coordinerà le relazioni culturali con Paesi africani e del Mediterraneo allargato. Questa struttura collaborerà con il Ministero degli Esteri per promuovere progetti transnazionali e sostenere il dialogo tra istituzioni culturali.
Fondi per biblioteche, editoria e spettacoli dal vivo
Il decreto stanzia 44 milioni di euro per il sostegno a biblioteche, librerie ed editoria, destinando 10 milioni al giornalismo cartaceo. Questi interventi sottolineano l’importanza di preservare e rilanciare i luoghi del sapere e la produzione culturale, anche se il giornalismo digitale resta escluso dai finanziamenti.
Per gli spettacoli dal vivo, il provvedimento semplifica le procedure per gli eventi con un pubblico fino a 2.000 persone, riducendo la burocrazia con una semplice segnalazione certificata di inizio attività. Tuttavia, non è stato accolto l’appello di Assomusica per l’introduzione di un credito d’imposta a sostegno degli organizzatori.
Cinema, paesaggio e istituzioni culturali
Novità anche per il settore cinematografico: debutta la categoria di pellicole “non adatte ai minori di 10 anni”, segnalazione che mira a offrire una maggiore tutela per i più piccoli. Sul fronte del patrimonio, il decreto conferma i fondi destinati alla tutela e valorizzazione culturale come impignorabili, garantendo così una protezione economica alle risorse per il settore.
Sono stati destinati inoltre 500mila euro per il 2025 alla Fondazione Museo di Fotografia Contemporanea e confermati i festeggiamenti per il 25° anniversario della Convenzione europea sul paesaggio.
Nuovi equilibri organizzativi
Alcuni punti della prima bozza del decreto sono stati rivisti. Salta, ad esempio, la proposta di abolire il divieto di pubblicità indiretta al gioco d’azzardo introdotto dal decreto Dignità del 2018. Inoltre, la struttura di missione per il Piano Mattei è stata ridotta a un’unica unità, con un budget annuale di circa 866mila euro per quattro anni.
Un’altra modifica significativa riguarda le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, che nella nuova versione del decreto assumono un ruolo più centrale, con competenza diretta nei capoluoghi di regione. La società Ales, invece, è stata esclusa dall’elenco delle centrali di committenza.
Conclusioni
Il decreto Cultura approvato segna un passo avanti nell’impegno del governo per promuovere il patrimonio artistico e sostenere il settore culturale. Con un mix di interventi locali e collaborazioni internazionali, il provvedimento punta a rafforzare il ruolo dell’Italia come protagonista culturale nel Mediterraneo e nel mondo, senza trascurare le necessità delle comunità più fragili del territorio nazionale. Resta da vedere se le risorse stanziate e le misure previste saranno sufficienti a soddisfare le aspettative di un settore in costante trasformazione.
29/12/2024
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