1- Come nasce il libro e qual è il messaggio che vuole trasmettere ai lettori?
Il testo ha origine nell'estate del 2018, ma le architravi dell'idea di fondo aleggiavano nella mia mente da parecchio tempo prima. In realtà, i messaggi sono molteplici e stratificati, legati alla necessità psicologica di intraprendere almeno una volta nella vita un percorso di autoconsapevolezza e di analisi dei propri moti interiori, in modo da affrancarsi dal controllo coatto del proprio comportamento da parte degli attaccamenti emotivi.
2- Quando rilegge quello che ha scritto, quali sono le sensazioni che prova? Si ritiene pienamente soddisfatto del lavoro svolto?
Lo ritengo un ottimo inizio, in cui sono riuscito a condensare, analizzare e trasmettere buona parte delle riflessioni che hanno attraversato la mia mente durante il primo periodo della vita, le loro elaborazioni, conclusioni e conseguenze. A livello tecnico, invece, adesso che è passato qualche anno riesco a evidenziare più chiaramente i limiti e le potenzialità inespresse della mia scrittura, che sto cercando di evolvere verso uno stile più narrativo e meno filosofico/introspettivo, pur cercando di mantenere la sua corposità.
3- Che motivazioni hanno spinto la stesura di questo testo?
Ne posso citare una per "livello dello spirito". Innanzitutto, esporre la mia visione e le mie idee sui quattro argomenti cardine del romanzo: amore, sesso, religione e morte, rappresentandoli al contempo nella loro complessità e contraddittorietà. Portare avanti una frazione di quel percorso individuale verso la consapevolezza di cui narro, sia in senso artistico sia spirituale, e lanciare una sfida al lettore affinché fosse stimolato a farlo a sua volta, oppure a riallacciare i fili di qualcosa già intrapreso in passato. Mettere alla prova le mie capacità e le mie energie emotive, per portare a termine quello che non voleva soltanto essere il primo romanzo, ma un testo impegnativo, significativo e corposo. Autoriale nel senso più classico del termine.
4 - Quali sensazioni ha provato nel scriverlo?
Parecchie, diciamo tutto e il contrario di tutto. Talvolta ero pienamente identificato nelle maschere che compongono la personalità del protagonista, in altri momenti assai più distaccato e giudicante.
Nella prima stesura grande foga, nelle prime riletture ansia e paura a toccare qualcosa per paura di rovinarlo. Verso la fine del processo di revisione un certo entusiasmo e orgoglio per quello che ero riuscito a creare.
5 - In un momento così delicato, quale messaggio vorrebbe veicolare ai suoi lettori?
Che al di là dei meandri e dalle trappole della nostra mente si cela un'energia interiore infinita, in grado di proiettarci oltre ogni ostacolo. Ma, per raggiungerla e usufruirne, bisogna riuscire a fidarsi di se stessi anche e soprattutto nei momenti in cui tutto suggerisce di non farlo.
6- Quali sono i progetti per il tuo futuro?
Al momento sono molto focalizzato sulla crescita del mio progetto di divulgazione culturale online "BTM – Oltre le maschere della creatività", con cui intendo creare una realtà multi piattaforma in grado di valorizzare il lavoro di scrittori emergenti e talenti creativi in genere. Inoltre, sono da poco diventato direttore del blog d'informazione "La Voce che Stecca", al quale intendo dare una dimensione di testata professionale. Nel frattempo, ho terminato un secondo libro dal titolo: "Corso Avanzato di Sospetto", un'antologia che racchiude recenti riscritture dei miei racconti giovanili e che pubblicherò con Mosaico Edizioni la prossima primavera. Sto curando la stesura di un terzo e di un quarto libro, i quali apriranno la strada al progetto letterario più ambizioso che ho concepito finora: una collana di otto libri che intende esplorare l'impatto della realtà virtuale e del metaverso sulla psicologia individuale.
7- Cosa caratterizza il testo rispetto agli altri in commercio?
La complessità e la molteplicità di chiavi di lettura a cui si presta, la densità filosofico metafisica delle metafore e delle parentesi introspettive. Il fatto di essere riuscito a lanciare una sfida intellettuale e morale al lettore, rappresentando così la complessità di viaggiare all'interno della propria mente.
8- Cosa rappresenta per lei?
Un buon inizio per una carriera che auspico essere lunga, come accennavo prima, ma anche un obiettivo raggiunto, un piccolo grande sogno d'infanzia che si è concretizzato. Ciò rende "Franco Spirito" anche una certezza a cui aggrapparsi se e quando dubiterò di avere effettive doti letterarie in futuro.
9- A chi vuole dedicare il libro?
A chi accetterà la sfida e utilizzerà questa lettura per esplorare ed esplorarsi. A me stesso, specialmente la sua parte inconscia, perché nonostante il lungo e tortuoso cammino non mi ha mai tradito o convinto a lasciar perdere. Dopodiché, alle persone che già cito alla fine del libro
27/12/2021
Inserisci un commento