Il paesaggio, quello offerto dalla natura, è al centro di una retrospettiva che la Galleria d'arte moderna di Torino ha in programma a partire da oggi.
Al centro di tutto la ricerca, quella dei paesaggi, appunto, tra Piemonte e Liguria, nella cosiddetta "Scuola dell'Avvenire".
La mostra Natura e Verità 1861-1871 si svolge in parallelo ad un altro evento incredibile, l'esposizione Una infinita bellezza. Il paesaggio in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea.
Le opere del maestro reggiano Antonio Fontanesi, tra i protagonisti del movimento e della tradizione, vengono affiancate da quelle di numerosi artisti dell'epoca: da Carlo Pittara a Federico Pastoris, da Alfredo de Andrade a Ernesto Bertea a Ernesto Rayper.
L'importanza data alla luce e alle sue interpretazioni cromatiche, i tagli non convenzionali e la libertà nella stesura pittorica, sono proprietà che accomunano tutte le opere presenti.
"L’idea è stata di porre l’accento sul loro modo di intendere il paesaggio attraverso alcuni dipinti che funzionavano come veri e propri casi-studio, come Bosco con portatori di canapa e Le cave di calce di Rivara entrambi di Alfredo de Andrade. In questi esempi è possibile osservare il procedere del loro lavoro dal vero, immersi nella natura, attraverso la sbozzatura dei disegni e poi degli studi di piccolo formato in grado di registrare rapidamente le forme della vegetazione, le luci, l’infinita varietà dei verdi, fino a giungere a opere finite o rimaste incompiute", fanno sapere gli organizzatori.
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