Palermo ed il contiguo paesino Monreale vantano due cattedrali, edificate nello stesso periodo ed espressioni di due stili differenti, accomunate da una leggenda che dall'invasione Normanna si tramanda fino ai giorni nostri.
Si racconta che Guglielmo II “Il buono”, si addormentò sotto un albero di carrubo, sognò di parlare alla Madonna che gli indicava il posto dove era custodito un grande tesoro e che, se l’avesse trovato, avrebbe dovuto utilizzarlo per edificare una grande chiesa.
Appena sveglio, scavato sotto l’albero rinvenne il tesoro e lo usò appunto per edificare il maestoso Duomo di Monreale. Una Basilica a croce latina, composta da tre navate di ispirazione classica. Decorata da mosaici policromi, che narrano vicende del Vecchio e Nuovo Testamento. Celebre è il Cristo Pantocratore che sovrasta l’abside. L’esterno è imponente ma sobrio rispetto all’interno. Adiacente alla basilica si sviluppa il Chiostro del convento dei Benedettini, sostenuto da archi poggianti sopra 228 colonne decorate anche esse da mosaici.
Nel contempo, Gualtiero Offamilio, allora arcivescovo della Diocesi di Palermo ed ex istitutore di Guglielmo II, per fare uno smacco a quest'ultimo, faceva edificare la Cattedrale di Palermo. Ma decise di rendere bello l’esterno cercando in tutti i modi di realizzare una facciata senza precedenti. La Cattedrale somiglia infatti ad una fortezza poiché ricca di archi a sesto acuto derivanti dall’architettura islamica, colonne che reggono statue di santi, quattro torri angolari, varie merlature.
L’interno è molto semplice, quasi cupo. Non rispecchia minimamente lo splendore dell’esterno, però ospita delle grandi opere d’arte, come ad esempio un Cristo in marmo del Gagini (XVI secolo) e varie statue del Serpotta.
La leggenda pertanto contrappone i due Mecenati che, invidiosi l'uno dell'altro, realizzarono due capolavori, ma morirono d'infarto prima della realizzazione senza poterne gustare le differenti bellezze, che attraggono turisti da tutto il mondo.
10/12/2020
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