Nel sito più ampio del Parco Esposizioni di Novegro, alle porte di Milano, la manifestazione raccoglie circa venticinque tra gallerie e artisti che tra il 12 e il 14 novembre 2021 espongono, oltre a opere tridimensionali realizzate nei materiali classici di marmo, bronzo e ceramiche, installazioni in materiali di recupero, opere multimediali e monumentali: la scultura, dunque, nella sua più larga accezione, come “tecnica aperta” che riesce a sintetizzare il passato con il contemporaneo.
Ideata da Ilaria Centola e curata da Valerio Dehò, la fiera si pone come occasione non solo per avvicinarsi a questo ambito espressivo con interesse collezionistico, ma anche come momento di verifica di un linguaggio sempre in divenire: “Molti anni fa abbiamo avuto l’idea – spiega il curatore – di una fiera tematica dedicata non solo a un linguaggio storico dell’arte, ma anche alle sue estreme propaggini nel mondo della smaterializzazione digitale. Senza confini e senza codici, parlare oggi di scultura vuol dire spaziare in una gamma di proposte e di immagini molto diverse tra loro”.
“Milano Scultura” si distingue nel panorama delle fiere d’arte italiane oltre che per la sua formula non generalista, anche per la proposta espositiva che trasforma il tradizionale schema fieristico, organizzato per stand, in uno spazio più fluido in cui convivono gallerie, istituzioni, laboratori e artisti selezionati con attenzione curatoriale.
Anche questi ultimi infatti partecipano direttamente con un proprio progetto, non in competizione con le gallerie, ma con una proposta dedicata che viene armonizzata nell’allestimento generale identificata con il nome di “Limited”.
In questa stessa direzione di rendere le opere aperte e disseminate, va infine la nuova sezione “Circus”, introdotta quest’anno, che si articola come una mostra nella mostra focalizzata sulle opere di grandi dimensioni.
Nella volontà di promuovere il dibattito che da anni ruota attorno alla scultura e alle sue evoluzioni, fondamentale rimane per “Milano Scultura” il rapporto con le scuole e, in particolare, con l’Accademia di Brera che sin dalla prima edizione ha contribuito con la partecipazione dei suoi studenti.
Il progetto di quest’anno – “Primigènio” – trova nel naturale il suo filo conduttore e già nel titolo – dal latino primigenius, che appartiene alle origini del mondo e degli esseri viventi, che risale ai tempi più remoti, all’umanità, al mondo animale e vegetale – introduce pragmaticamente le opere in mostra. Nello spazio espositivo, si incontrano sculture che del metallo fuso fanno la loro stessa sostanza oltre che forma: bronzo, oro, alluminio, peltro che combinati a elementi e materie differenti, si legano in un percorso denso del rapporto tra docente e allievo.
La fiera è accompagnata da un catalogo edito da Milano Scultura, con un testo del curatore Valerio Dehò.
09/11/2021
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