262 giovani morti in una miniera in Belgio. UYna catastrofe che toccò il mondo nel lontano 1956.
Il disastro di Marcinelle torna ai nostri giorni dopo 65 anin con il nuovo libro di Toni Ricciardi, "Marcinelle, 1956. Quando la vita valeva meno del carbone", che nelle sue pagine ha raccolto documenti, immagini, testimonianze straordinarie e toccanti di quanto accaduto
Ci tocca da vicino Marcinelle che, oltre ad essere riconosciutda da sempre come una delle più gravi catastrovi sul lavoro, ha visto protagonisti molti immigrati italiani all'estero, un fenomeno molto vivo nel secondo dopoguerra.
I 262 lavoratori che morirono erano di dodici nazionalità diverse; tra questi c'erano ben 136 italiani.
Subito dopo il 1946 l'Italia era crogiuolo di opportunità e nelle strade venivano affissi manifesti di colore rosa che incitavano a partire per lavorare nelle miniere in Belgio.
Un vero e proprio esercito quello italiano alla volta del carbone, parte integrante del flusso che doveva garantire alle miniere almeno 2000 minatori a settimana in cambio di una fornitura di carbone.
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