Il Festival di Cannes, ieri sera è finalmente partito. Il presidente di giuria della 74esima edizione, il noto regista Spike Lee, impegnato da sempre nella battaglia per i diritti degli afroamericani, nel suo discorso inaugurale, ha ricordato le vittime nere delle violenze della polizia Usa che hanno portato alla creazione del movimento “Black Lives Matter”.
All’incontro con i giornalisti Spike Lee, si è presentato con un cappellino con stampata la data ‘1619’, anno in cui negli Usa arrivano i primi schiavi. Senza mezzi termini ha attaccato Putin, Bolsonaro e Trump, dichiarando: “Questo mondo è guidato da gangster, senza scrupoli né morale”. Con amarezza e rammarico, ha ricordato che sono già trascorsi più di trent’anni da quando uscì “Fa’ la cosa giusta”, ma nessuno si sarebbe mai aspettato che le persone nere, sarebbero state “braccate ancora come animali”, proprio come è accaduto ad Eric Gardner e a George Floyd “linciati e uccisi dalla polizia.”
Le parole di Spike Lee sono state supportate da un altro regista presente in giuria, il brasiliano Kleber Mendonça Filho, il quale ha criticato le scelte politiche del presidente brasiliano Bolsonaro, evidenziando il suo “disprezzo per la cultura”. Durante la conferenza stampa, è stato toccato anche un altro tema delicato e spinoso, il movimento internazionale #Metoo, contro le molestie sessuali subite dalle donne sul posto di lavoro.
07/07/2021
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