Un anno esatto dal blocco totale del mondo dello spettacolo e della cultura. Ed è arrivato il momento che i lavoratori e le lavoratrici dello spettacolo tornino in piazza per protestare. L’appuntamento è in piazza De Ferrari. Aderiscono anche i sindacati di categoria Uil e Cgil.
Chiudere i luoghi di cultura è un modo per non affrontare le complessità di una società in crisi ben prima dell’arrivo del Covid-19, la pandemia è stata per molti aspetti una cartina tornasole che ha fatto emergere fragilità pregresse. Qual è l’investimento che si è disposti a mettere in campo a difesa e salvaguardia della cultura? Quali le condizioni per una visione strategica in grado fotografare l’esistente e superare le gravi criticità riconoscendo lo spettacolo e la cultura come servizio essenziale per la comunità?
La cultura non è un lusso decorativo che ci si concede solo nei momenti buoni, il punto di partenza della manifestazione. Torniamo a ribadire come un progetto di cura sociale sia quanto mai necessario per tornare a tessere quei legami di comunità inevitabilmente recisi dalle misure di contenimento e garantire spazi di riflessione collettiva.
L'ancora degli spettacoli e dei concerti in streaming non è e non può essere considerato un appiglio, secondo i lavoratori del settore. Occorre una riforma strutturale, formale e concreta, del settore che tuteli la dignità del lavoro.
23/02/2021
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