Finalmente dopo due anni di restauro ad opera dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze, il grandioso bronzo dell’epoca romana “la Vittoria Alata”, modellato e fuso intorno alla metà del I secolo d.C, è tornato nel Museo di Santa Giulia a Brescia. L’opera che rappresenta il simbolo della città, per celebrare il suo ritorno è stata posizionata in nuovo allestimento progettato a cura dell’architetto spagnolo Juan Navarro Baldeweg.
Il bronzo, da sempre considerato un vero capolavoro, tant’è che Napoleone lll e Gabriele d’Annunzio ne richiesero una riproduzione e Giosuè Carducci le dedicò un’ode, fu ritrovata nel 1826 nei pressi del Tempio Capitolino dell’antica Brescia, assieme a tantissimi altri reperti bronzei. La Vittoria Alata è riuscita ad arrivare fino a noi, proprio grazie a chi decise di nasconderla per evitate che subisse altri stravolgimenti, dato che già nel 29 d.C. venne trasformata in Nike, la dea della Vittoria.
L’accurato restauro è stato effettuato da circa trenta professionisti che, grazie alle loro individuali competenze, hanno proceduto prima alla pulitura della scultura, poi alla rimozione dei materiali che riempivano la statua, grazie ai quali venivano sorrette le ali e le braccia trovate staccate dal corpo nel 1826 e, per finire, alla stesura di materiale protettivo. La Vittoria Alata, seppur ha fatto il suo ritorno al Capitolium di Brescia già il 20 dicembre, sarà visibile al pubblico dal 16 gennaio, tranne ulteriori rinvii imposti dalle norme anticovid.
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05/01/2021
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