Il mondo del cinema spagnolo e internazionale piange la scomparsa di Marisa Paredes, una delle attrici più amate e talentuose della sua generazione. La celebre musa di Pedro Almodóvar si è spenta all'età di 78 anni a seguito di una complicazione, come confermato dall'Accademia del Cinema spagnola con un post ufficiale su X.
Una carriera lunga 60 anni
Nata a Madrid, Marisa Paredes ha dedicato la sua vita alla recitazione con una carriera che ha abbracciato sei decenni, tra cinema, teatro e televisione. Il suo esordio avvenne giovanissima, a soli 14 anni, nel film Esta noche tampoco di José Osuna, cui seguì l'approdo sulle scene teatrali appena un anno dopo. Tuttavia, il vero successo arrivò vent’anni più tardi, nel 1980, grazie a Opera prima di Fernando Trueba.
Negli anni Ottanta e Novanta, Marisa Paredes conobbe la sua epoca d’oro, diventando una vera e propria “chica Almodóvar”, nonché una delle interpreti simbolo del cinema spagnolo contemporaneo. La collaborazione con il regista manchego è ormai leggenda: film come Tacchi a spillo (1991), Il fiore del mio segreto (1995) e il capolavoro Tutto su mia madre (1999) l’hanno consacrata a livello internazionale. Almodóvar stesso è stato uno dei primi a rendere omaggio all’attrice, definendola "amatissima" tramite il produttore Agustín Almodóvar, che si è detto “desolato” per la sua perdita.
Il tributo della Spagna e della scena internazionale
La scomparsa di Marisa Paredes ha toccato profondamente il mondo della cultura spagnola, come testimoniato anche dalle parole del premier Pedro Sánchez. “Sono desolato per la morte di una delle attrici più importanti che il nostro Paese abbia mai avuto. La sua presenza nel cinema e nel teatro e il suo impegno per la democrazia saranno un esempio per le generazioni a venire. Grazie, Marisa”, ha scritto Sánchez in un toccante messaggio su X.
Anche il prestigioso Festival di Cannes ha voluto omaggiare l’attrice con un tributo speciale, riproponendo una delle sue scene più iconiche sul grande schermo.
Tra Spagna e mondo: un talento senza confini
Marisa Paredes ha brillato non solo in patria ma anche a livello internazionale. Memorabile la sua partecipazione in La vita è bella di Roberto Benigni, così come la collaborazione con il visionario Guillermo del Toro in La spina del diavolo. Importanti anche i ruoli diretti da Arturo Ripstein in Profundo carmesí e da Augusto Villalonga, che contribuì a renderla immortale agli occhi del pubblico spagnolo.
Ma oltre al cinema, Marisa è stata una figura chiave anche a teatro, interpretando con maestria i grandi classici di Calderón de la Barca, Tirso de Molina, Molière e Oscar Wilde.
L’impegno sociale e politico
Oltre al talento artistico, Marisa Paredes sarà ricordata anche per il suo profondo impegno sociale e politico. Durante il suo mandato come presidente dell’Accademia del Cinema spagnola, fu in prima linea contro la guerra in Iraq, usando la sua visibilità per promuovere valori di pace e democrazia.
Nel 2018, l’Accademia le aveva tributato il Goya d’Onore, riconoscendo così un percorso artistico straordinario e una dedizione ineguagliabile al mondo dello spettacolo.
Il ricordo di una stella eterna
Marisa Paredes lascia un vuoto incolmabile nel panorama culturale spagnolo e internazionale. La sua eredità vivrà nei capolavori che ha regalato al grande schermo e nella passione con cui ha saputo raccontare storie indimenticabili. Il suo volto e la sua voce resteranno simbolo di un’epoca e di un talento senza tempo. Addio, Marisa: la tua arte continuerà a ispirarci per sempre.
17/12/2024
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