Il 27 gennaio ricorre il 120° anniversario della scomparsa di Giuseppe Verdi, il compositore italiano che partecipò attivamente anche alla vita politica. Le composizioni di Verdi ancora oggi sono tra le opere più conosciute e realizzate in tutti i teatri del mondo.
Il maestro, nato in provincia di Parma, dimostrò sin da piccolo un’innata passione per la musica, tant’è che il padre decise di alimentare la sua passione facendogli seguire delle lezioni private di organo. Infatti, come raccontò lo stesso Verdi in un abbozzo di autobiografia, “Tra i 13 e i 18 anni, ho scritto un vasto assortimento di pezzi”, che furono anche eseguiti a teatro riscuotendo un enorme successo.
Le opere più famose arrivarono solo successivamente, poco dopo che il compositore, in seguito ad alcuni episodi drammatici della sua vita e ad un paio di insuccessi, dichiarò di voler abbandonare la composizione. Il Nabucodonosor, meglio conosciuto come il Nabucco, arrivò a distanza di molti mesi ma, questa sua terza opera lirica, ne consacrò il successo nel 1842 al teatro della Scala di Milano. Da qui in poi, Giuseppe Verdi scrisse circa un’opera all’anno, dando vita a numerosi capolavori come Il rigoletto, La traviata, La donna è mobile, Aida e moltissimi altri.
Per celebrare il giorno della scomparsa del maestro, il 27 gennaio a Prato verrà realizzato dall’associazione “Perché Verdi Viva”, con il patrocinio della “Casa di risposo per musicisti, Fondazione G.Verdi”, uno spettacolo che sarà trasmesso alle 23,15 sul canale 18 del digitale terrestre, dal titolo “Credimi amico… la mia opera più bella”.
Lo spettacolo descrive gli ultimi giorni in vita del compositore. Anche se non è ancora stato confermato, nello stesso giorno verrà inaugurata la mostra permanente “Verdianamente”, grazie alla donazione di Goffredo Gori, dove verranno esposti “una serie di documenti di grande importanza e rilevanza”.
26/01/2021
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