Quando la ricerca nel teatro attraversa l'esperienza totale, non solo artistica, dell'attore, della compagnia e di chi la dirige, si assiste a questo gioiello di esperienza teatrale. Del resto che la "babilonia" dei linguaggi, qui tradotta in felice contaminazione, possa riuscire a rendere l'essenziale, rifuggendo da certo purismo elettivo e selettivo, non è una novità per il teatro dell'ultimo novecento e di questo inizio secolo.
Gaetano Oliva e la sua compagnia riescono ancora una volta in questa impresa e la FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori), AREA 77 Teatro di Ricerca e Sperimentale UILT, la Federazione Unitaria Italiana Scrittori, il Centro Studi UILT Lazio e la Compagnia La Via del Teatro APS, hanno il privilegio di ospitare al Teatro FUIS le due performance del Collettivo Teatrale del CRT "Teatro Educazione" di Fagnano Ortona, sotto la direzione del prof. Gaetano Oliva: "Democrazia" e "Will Never End".
Lasciamo a loro la descrizione di quanto andrà in scena.
"Sette personaggi, Socrate, Antigone, Maria Antonietta, Robespierre, l’America di Tocqueville, Anna Arendt e Elfride Petri, la moglie del filosofo Heidegger, attraverso le loro vicende e le loro riflessioni, ripercorrono le tappe fondamentali della storia della democrazia in occidente e ci interrogano sulle amare contraddizioni nascoste nei nostri sistemi politici. Democrazia. La forza del teatro del collettivo è la vicinanza fisica ed emotiva tra attore e spettatore che avvia una relazione autentica tra le persone, in un’epoca in cui tale concetto è attraversato da modifiche, estensioni, sviluppi interessanti.
Data la tematica essenzialmente politica, nell’intento di insistere sul senso di comunità, per la scrittura del testo è stata coinvolta la cittadinanza del territorio: i cori sono stati costruiti sui numerosi scritti ricevuti in seguito alla proposta del Centro Ricerche Teatrali “Teatro-Educazione” EdArEs di riflettere insieme sul tema della democrazia per la scrittura di una drammaturgia collettiva. L'Educazione alla Teatralità, scienza sviluppata dalle ricerche del Centro, inoltre, non si definisce unicamente sulla dimensione teatrale, ma ricerca attraverso e dialoga con tutte le arti espressive, nella convinzione che sia la sfera artistica nella sua complessità e nella totalità dei suoi linguaggi a dover rappresentare un punto di partenza per la costruzione di possibilità e futuro. Da ciò è nata la costruzione dei burattini presenti sulla scena, realizzati dagli attori stessi, che insieme a scarpe e medicinali incarnano l'idea del popolo (popolo fantoccio, popolo che viaggia, popolo in esodo, popolo malato, popolo viziato, chimico e artificiale) ma da qui nasce anche la collaborazione con Gianfranco Tassi, artista e scultore del territorio che per questo specifico spettacolo ha realizzato l'opera “Portaltare”, divenuta parte della scenografia. Il titolo richiama il teatro greco antico sulla cui struttura lo spettacolo è costruito: un coro di attori e di burattini esplicita la domanda “che cos’è la democrazia?” e introduce ai personaggi. Molto spazio è dato anche al linguaggio non verbale delle azioni fisiche e del movimento, con emblematiche coreografie anche sulla musica popolare di una fisarmonicista dal vivo"
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di Flavia Pitorri
21/11/2022
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