Una grande esposizione che, partendo dalla prestigiosa collezione del Museo Nazionale del Cinema, racconta gli ultimi 5 secoli di storia di questa pseudoscienza. Un percorso emozionale tra maschere e sistemi di riconoscimento facciale che conferma ancora una volta come il volto sia il più importante luogo di espressione dell’anima dell’essere umano.
La mostra prova a tessere le fila di un discorso antico - le cui origini risalgono addirittura ad Aristotele - per arrivare ai nostri giorni e cerca nei tratti del volto, ma anche nella sintesi grafica degli emoji, i riscontri dei caratteri e delle emozioni delle persone: una sorta di “catalogo” capace di catturare gli occhi e di sedurre la mente dei visitatori, chiamati a specchiarsi e a riconoscere il loro volto in una folla di visi tratteggiati, caricaturizzati, deformati, sublimati a partire da Leonardo da Vinci fino a un futuro che è già cominciato.
La mostra, unica nel suo genere, apre al pubblico il 17 luglio, in occasione del World Emoji Day, la giornata mondiale degli emoji, proponendo per quel giorno l’OPEN DAY con l’ingresso speciale a 1 euro e tante attività per adulti e bambini.
180 opere in mostra, che includono 82 riproduzioni fotografiche, 55 opere originali (dagli elmi e volumi del ‘500 alle installazioni di artisti contemporanei), 43 tavole tratte dalla collezione di fisiognomica del museo. A queste si aggiungono 42 montaggi, 4 app e 8 installazioni. Questi i numeri della mostra, unica nel suo genere grazie a un originale percorso trasversale che attraversa ambiti e periodi differenti, facendo del “volto delle emozioni” uno spazio di trame complesse che collegano arte e teatro, cinema e animazione, fino ad arrivare alle nuove tecnologie.
Il percorso di visita si concentra sulle arti performative e si interseca con arte, scienza, tecnologia e comunicazione. Partendo dall’Aula del Tempio, e poi su per la Rampa Elicoidale, il visitatore viene coinvolto in quel lungo affascinante racconto che collega i cataloghi di Giovan Battista Della Porta e Johann Caspar Lavater allo studio dei volti del primo pittore del Re Sole, Charles Le Brun, ai vetri per lanterna magica e agli emoji, ai manuali per l’attore - di teatro prima e di cinema poi -, alla tecnica del morphing, ai più avanzati software di face tracking o alle opere di artisti contemporanei che esplorano il volto e le emozioni.
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