Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, anche di terze parti. Cliccando su “Accetta”, proseguendo la navigazione, accedendo ad un’area del sito o selezionando un qualunque suo elemento, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetta

Navigazione contenuti

Contenuti del sito

BOILLE, LUOGHI DI LUCE

Immagine dell'articolo

Elemento distintivo della ricerca artistica di Luigi  Boille, considerato uno dei grandi protagonisti dell’Informale, è il segno che, nel corso dei decenni, è stato oggetto di una continua evoluzione.

Dopo il diploma di pittura all’Accademia di Belle Arti e la laurea in Architettura a Roma, nel 1950 Boille si trasferisce a Parigi, dove entra in contatto con l’École de Paris. Sono gli anni in cui lavora le sue tele con la trementina, infiammandole con il gas, controllando colore ed effetti di superficie. I contatti più importanti sono quelli con i critici come Michel Tapié, che lo inserisce nel gruppo dell’Art autre, e Pierre Restany, che parla di riconciliazione dell’intelligenza con il puro istinto nella pittura di Boille di quegli anni parigini. Alla fine degli anni Cinquanta si assiste a una breve ma evidente convergenza con la scuola di New York.

Si parte dal piano terra con le opere della fine degli anni ‘50, sia quelle più direttamente segniche, sia quelle dove il colore si espande creando forti tensioni tra zone d’ombra e zone dominate dal colore; poi una serie di bellissime opere su carta dal 1958 al 2015; quindi una sala con dipinti dal 1964 al 1966, anni della mostra al Guggenheim Museum, 1964 (con Fontana, Capogrossi e Castellani), e una che riporta alle 5 grandi opere esposte alla Biennale di Venezia, 1966.

Al piano superiore, una sala dedicata al giallo, colore spesso utilizzato dall’artista, in cui vibrazioni e segni sottili rendono ancora più intensa la luminosità. Poi le opere degli anni ’70/’80 dove il segno si intensifica su una vasta gamma di colori, un segno sottile, quasi rarefatto in un continuum che invade la tela senza limiti, e contemporaneamente le centralità e le tracce di luce, in cui il segno emerge in rilievo come materia. Infine, anni 1992- 2015, la ricerca di equilibrio compositivo e raffinamento pittorico degli ultimi decenni, il segno rarefatto in uno spazio indeterminato che vibra su un colore di fondo, un segno che è una grafia, una scrittura surreale che è stata accostata alla filosofia zen.

20/06/2019

Inserisci un commento

Nessun commento presente

Ultimissime

28 NOV 2024

DARIO GAMBARIN CELEBRA IL GIUBILEO 2025 CON LA LAND ART

Un capolavoro di terra e fede

28 NOV 2024

MATERA: CAPITALE MEDITERRANEA DELLA CULTURA E DEL DIALOGO 2026

Il progetto “Terre Immerse” celebra il patrimonio culturale e le connessioni storiche del Mediterraneo

26 NOV 2024

LA SCALA INAUGURA LA STAGIONE

"La Forza del Destino" tra attualità e storia

26 NOV 2024

"CRISOCOLLA" IL LIBRO DI ALICE VETTORATA CAPACE DI TRASFORMARE AL FRAGILITA' IN FORZA

"CRISOCOLLA" IL LIBRO DI ALICE VETTORATA CAPACE DI TRASFORMARE AL FRAGILITA' IN FORZA

22 NOV 2024

VIOLENZA DI GENERE, MIC ADERISCE A CAMPAGNA UN WOMEN

Musei illuminati il 25/11

22 NOV 2024

"EMOZIONI" di Paul McGregor: un viaggio poetico nell'anima umana

"EMOZIONI" di Paul McGregor: un viaggio poetico nell'anima umana