La Fontana di Trevi, la più scenografica, suggestiva e grande tra le fontane di Roma, nelle ultime ore è saltata agli onori della cronaca per aver raggruppato attorno a sé venti delle persone più importanti al mondo, arrivate nella Capitale per partecipare al G20.
In origine, e precisamente nel 19 a.C., era semplicemente la terminazione del sesto acquedotto romano, definito ‘Acqua Virgo’, e aveva la funzione di rifornire le Terme di Agrippa. I primi lavori, che diedero il via alla realizzazione di una prima opera architettonica ribattezzata ‘Acqua Vergine’, iniziarono nel Rinascimento.
Dopo numerosi interventi nel 1762, grazie a Nicola Salvi prima e poi Pietro Bracci e suo figlio Virginio, finalmente il celebre monumento ha acquisito le sembianze attuali: le tre vasche iniziali vennero sostituite da un’immensa vasca larga venti metri, i tre ‘mascheroni’, le bocche dalle quali sgorga l’acqua, vennero conservati e in fine venne realizzata l’imponente scultura marmorea alta 2,6 m.
L’ipotesi più accreditata sul nome, è che sia stata realizzata all’incrocio di un trinvio, ‘tre vie’, al tempo definito Treio, e di qui Trevi. Alla Fontana è legato un antico rituale: il lancio della monetina.
Secondo la leggenda, chi deve partire e desidera tornare almeno un’altra volta nella vita nella Città Eterna, deve lanciare una moneta, rigorosamente di spalle e girarsi prima che essa si perda nell’acqua.
Ogni anno sono milioni i turisti che ripetono il rito propiziatorio, dal 2007 tutto il denaro raccolto dal fondale, viene donato in beneficenza.
02/11/2021
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